L’accusa che sia in corso un attacco speculativo dei “poteri forti” nei confronti di un Governo sgradito non è così evidente: “Contrariamente agli Usa, gran parte del debito sovrano nazionale è nel portafoglio di investitori istituzionali e privati italiani. Occorre avere cautela verso gli investitori nazionali: una compagnia Vita o un fondo pensione che si vede diminuire il valore del proprio portafoglio di Btp deve agire di conseguenza per tutelarsi, avendo impegni di medio e lungo termine verso i propri clienti o i propri iscritti”.
In più, afferma ancora, il mercato “non sbaglia”. L’aumento dello spread è “una spia di allarme dice che la curva rendimento/rischio del Paese su determinate scadenze si è modificata: in fondo, lo speculatore ‘sano’ tutela gli interessi di tutti e ciò che può sembrare un attacco non è altro che un modello matematico e un metodo di lavoro che sconta, cataloga e valuta le politiche economiche e le capacità di crescita di un Paese”.
Sulla manovra d’autunno, Cacciamani avverte: “Il rischio è di una miopia economica. Alcune decisioni di breve termine possono avere implicazioni irreversibili nel medio e lungo periodo”. Con conseguenze per banche, compagnie di assicurazioni e piccole e medie imprese del Paese. “In uno scenario di incertezza, le aziende smettono di investire. Le minusvalenze su Btp fanno sì che le banche, diminuendo il proprio patrimonio, non facciano più prestiti. A loro volta, le compagnie di assicurazione potrebbero trovarsi costrette ad aumentare il prezzo delle polizze se dovessero scontare la riduzione del patrimonio ai fini di Solvency II. Da parte loro, i fondi pensione andrebbero in difficoltà nel fare fronte agli obblighi verso i propri iscritti nel caso in cui avessero notevoli investimenti in Btp”.