I requisiti per andare in pensione nel 2024/25/26

Speranza di vita: requisiti pensionistici confermati per il 2025-2026

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre 2023 il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 18 luglio 2023, “Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita”.

Poichè dai dati Istat non risulta un aumento della speranza di vita, dal 1° gennaio 2025, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati.Si conferma quindi che per andare in pensione per vecchiaia ordinaria occorrono 67 anni di età e 20 di contributi.

Per quanto riguarda i contributivi puri, ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996, cambia il requisito economico da soddisfare per andare in pensione: l’assegno maturato non deve più raggiungere le 1,5 volte il valore dell’assegno sociale, basterà un importo di pari valore (che nel 2024 dovrebbe essere di circa 535 euro).

Nessuna variazione neppure per la pensione di vecchiaia contributiva: ci si va a 71 anni di età e con 5 anni di contributi.
Per la pensione anticipata bisogna aver raggiunto almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
I lavoratori precoci, ossia a chi entro il compimento dei 19 anni ha maturato almeno 12 mesi di contributi bastano 41 anni di contributi, anche i cosiddetti fragili (disoccupati, invalidi, caregiver e gravosi) mantengono la possibilità di smettere di lavorare al raggiungimento di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.
Cambia la pensione anticipata riservata ai contributivi puri, i quali nel 2024 vanno in pensione a 64 anni di età e 20 anni di contributi se maturano una pensione pari a 3 volte il valore dell’assegno sociale (e non più 2,8 volte come previsto fino a oggi) circa 1.605 euro. Questo requisito è ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli.
Viene prorogato anche per il 2024 l’ Ape Sociale che consente ad alcune categorie di persone di smettere di lavorare in anticipo percependo un’indennità sostitutiva della pensione di cui si fa carico lo Stato, erogata per 12 mensilità ed entro un certo limite di importo ( 1500€).

Per accedere all’Ape Sociale occorreranno 63 anni e 5 mesi mentre il requisito contributivo continua a essere pari a 30 anni per i disoccupati, gli invalidi e i caregiver e di 36 anni per i lavoratori impiegati nelle mansioni gravose.

Quota 103
Quota 103 resiste consente il pensionamento a coloro che hanno compiuto almeno i 62 anni di età e hanno maturato 41 anni di contributi con il ricalcolo della pensione fatto interamente col sistema contributivo.

Opzione Donna
Confermata l’opzione donna con un innalzamento dell’età che passa da 60 a 61 anni. Resta comunque la possibilità di ridurre questo requisito di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni (potendo così andare in pensione a 59 anni di contributi).

I contributi richiesti sono sempre 35 anni, e tanto il requisito anagrafico quanto quello contributivo devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023.
Opzione Donna continua a essere riservata alle sole categorie individuate dalla scorsa manovra: invalide, caregiver e dipendenti o licenziate da grandi aziende per le quali sia in corso un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.