Giovedì 13 luglio 20107 si è tenuto a Roma l’Attivo nazionale unitario dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil sulla cosiddetta “fase 2” della previdenza. Il confronto con il governo deve continuare, concordano tutti, ma l’esecutivo dovrà dare riposte concrete e realizzabili già nella prossima Legge di stabilità. “Cgil, Cisl e Uil sono determinate a continuare il confronto con il governo per sviluppare i temi individuati un anno fa nel verbale di sintesi – spiega una nota – e realizzare così un nuovo disegno organico, sostenibile economicamente e socialmente, per il nostro sistema previdenziale, in coerenza con la piattaforma sindacale unitaria”. Il tavolo aperto con il Governo, precisano Cgil, Cisl e Uil, dovrà portare “a risposte positive da concretizzare già nella prossima Legge di bilancio. Il sindacato è mobilitato per conseguire questi obiettivi”. I segretari confederali Roberto Ghiselli (Cgil), Maurizio Petriccioli (Cisl) e Domenico Proietti (Uil) hanno innanzitutto rilanciato la proposta della pensione contributiva di garanzia “per dare prospettiva previdenziale ai giovani e a chi ha carriere lavorative fragili e discontinue”. Questa fattispecie di pensione “dovrà essere incardinata nel sistema contributivo, ma con dei correttivi solidaristici, sostenuta dalla fiscalità generale, e dovrà valorizzare anche il lavoro di cura e le specificità di genere”. Centrali i nodi della flessibilità in uscita e del superamento degli automatismi legati alle aspettative di vita, poiché “non è pensabile ipotizzare ulteriori aumenti dell’età pensionabile, dal momento che già oggi le norme italiane sono fra le più penalizzanti in Europa. Occorre tenere conto dei profili sociali e delle differenze legate ai singoli percorsi lavorativi”. Nella “fase 2” si deve intervenire anche sulla previdenza complementare. L’obiettivo dei sindacati è “rimuovere gli ostacoli che oggi limitano l’accesso ai lavoratori dei settori pubblici e privati, a cominciare dai dipendenti delle piccole e piccolissime imprese”. Altrettanto importante, poi, è “favorire l’investimento di una parte delle risorse dei Fondi pensione contrattuali in investimenti strategici per il Paese” e arrivare “alla parificazione della tassazione fra lavoratori pubblici e privati”. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, concordano nella necessità di tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere” e ribadiscono le richieste di riforma della governance di Inps e Inail e di completare il processo di separazione contabile tra previdenza e assistenza nonché di includere provvedimenti coerenti nella prossima legge di bilancio. Nel corso dell’attivo sono intervenuti rappresentanti delle tre OO.S.S. fra cui Concetta Basile, Segretaria Nazionale della Funzione Pubblica. Nel suo intervento e nel solco del verbale del 28 settembre 2016, ha illustrato i punti specifici per la categoria sui quali è urgente intervenire tempestivamente, oltre alla sopramenzionata richiesta dell’uguaglianza di regole per la previdenza complementare fra i lavoratori pubblici e quelli privati. In particolare la Fp Cgil vuole l’ampliamento delle attività gravose includendo tutte le figure escluse specie in campo sanitario, il ripristino della pensione di privilegio in alcune fattispecie per la Polizia Locale, una maggior tutela del lavoro delle donne con riflessi pensionistici e soprattutto la riduzione dei tempi di pagamento del Tfs/tfr che deve avvenire al massimo ad un anno dalla cessazione dal servizio.