Atteso in questi giorni il decreto sull’Ape volontaria slitta ancora.  Il decreto, dopo i rilievi del Consiglio di Stato, deve esser
approvato in un prossimo  Cdm con alcune modifiche. Dopo dovrà essere registrato
presso la Corte dei Conti e infine pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo dovrebbe essere approntato anche l’accordo quadro con le Banche e le Assicurazioni. Da queste ultime già si sa che il tasso di interesse a carico dei richiedenti, previst6o in 2,5%, sarebbe già lievitato al 3,5%.  A seguire l’Inps pubblicherà un’apposita circolare con le disposizioni attuative. La misura doveva partire lo scorso 1° maggio ma considerando i ritardi accumulati il DPCM prevederebbe, al pari di quanto accaduto per l’ape agevolata, che l’operazione sarà retroattiva, per il riconoscimento del diritto al 1° maggio scorso.
Il provvedimento  contiene  una clausola di allungamento in caso che dal  2019 venissero modificati i requisiti dell’età pensionabile, in virtù dell’adeguamento dalla speranza di vita. In tal caso il prestito si dilaterà, con rideterminazione dell’onere e della rata di ammortamento, per coprire la nuova data di raggiungimento della pensione di vecchiaia (dal 2019 l’età di vecchiaia potrebbe slittare, infatti, a 67 anni).