Roma, 10 luglio 2018 ore 16.06
Il segretario generale della Cgil conclude un convegno organizzato a Roma dal sindacato: “Abbiamo il sistema peggiore d’Europa, iniquo e ingiusto, va cambiato”. Quota 100? “Bisogna fare attenzione, c’è il rischio di dividere in due il Paese”
In Italia “abbiamo il peggiore sistema previdenziale d’Europa, non risponde alle esigenze delle persone, in particolare dei giovani, non risponde al principio di giustizia, è pieno di iniquità e non aiuta il sistema produttivo”. Inoltre, l’inseguimento sistematico dell’aspettativa di vita “non ha alcuna relazione con il lavoro concreto delle persone, non considera per nulla importante o rilevante quanti anni si lavora”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha concluso un convegno organizzato a Roma dal sindacato per chiedere interventi concreti sulle pensioni.
“Noi – ha aggiunto Camusso – non abbiamo una particolare passione per definire se il termine è di cancellazione, abrogazione o superamento (della legge Fornero, ndr): questo sistema è iniquo e ingiusto e va cambiato. Lo diciamo con molta nettezza a questo governo: il tema non è solo che cosa succede a coloro che sono vicinissimi alla pensione, anzi paradossalmente forse quella è la questione meno rilevante; la priorità è assicurare un sistema previdenziale ai giovani”.
L’ipotesi d’introdurre quota 100 non risolve i problemi, ha sottolineato la dirigente sindacale, perché crea “una divisione nel Paese: parla solo agli operai maschi del Nord e a parte del pubblico impiego” mentre c’è necessità di pensare “ai giovani e alle donne”. Quanto al taglio delle pensioni d’oro, significherebbe “aprire il varco al ricalcolo delle pensioni, una scelta drammatica” che metterebbe a rischio “la certezza del diritto”.
“Noi siamo per sfidare il governo – ha sottolineato – e se non succede nulla è difficile sostenere che è in atto una stagione nuova”. Infine uno stoccata al precedente esecutivo: “Ancora non ci capacitiamo di quanto è successo con il governo Gentiloni a novembre scorso. Abbiamo chiesto un segnale sui giovani e le donne con tutta la gradualità possibile, la proposta è scomparsa dal tavolo. Si è fatto un errore e così si è potuta costruire la demagogia della campagna elettorale, a chi la sparava più grossa”.
Nel chiudere i lavori, Camusso ha affrontato anche altri i temi dell’agenda politica, specificando che il sindacato chiede risposte concrete in generale sul tema delle diseguaglianze, e su questo valuterà la prossima legge di bilancio. “Pensiamo che sia necessario che la questione sociale e del lavoro torni al centro dell’agenda. Il nostro auspicio è che la politica riparta da un rapporto positivo con le organizzazioni sindacali”. (mm)
fonte: rassegna.it