I fondi pensione italiani (secondo pilastro) hanno in cantiere tre progetti per investire in asset illiquidi e uno di questi ha come protagonista Cassa depositi e prestiti (Cdp). «Dopo il via libera della Covip sulla possibilità di investire in asset illiquidi, i fondi pensione hanno avviato una serie di iniziative importanti», ricorda Giovanni Maggi, presidente di Assofondipensione, l’associazione dei fondi pensione negoziali.
Il progetto Iride è quello che è andato più avanti: Foncer, Fondenergia, Fondo Gomma Plastica, Pegaso e Previmoda stanno selezionando un gestore di fondi alternativi specializzato in private equity, cui affidare la gestione di parte delle risorse finanziarie di ciascuno di loro. «In parallelo – ricorda Maggi – vi sono altri quattro fondi pensione, aderenti ad Assofondipensione, che si stanno muovendo sulla stessa scia. Sono in particolare i fondi Concreto, Arco, Previambiente e Prevedi. Dovranno scegliere un advisor, decidere se dare un mandato di gestione o fare un investimento diretto, e poi partiranno anche loro».
Ma il più importante di tutti è il progetto allo studio di Cassa depositi e prestiti. «Sì. È stato aperto un tavolo tecnico ormai sei mesi fa tra Cdp e Assofondipensione– sottolinea Maggi – . In aprile vi è stato un incontro in Cdp, con la presentazione della proposta tecnica di investimento in asset alternativi. È stata presentata la possibilità di creare una piattaforma di fondi di fondi specializzata in private debt, private equity, infrastrutture e gestione liquidità dei fondi. La Sgr che si occuperà di questa piattaforma è stata individuata nel Fondo italiano d’Investimento».
Cofinanziamento al 30%
Una piattaforma, quella di Cdp, a cui i fondi pensione potranno affidare le risorse destinate agli asset alternativi (il limite posto dal decreto 166/2014 per gli illiquidi è del 30%) e scegliere, nello specifico, il settore in cui investire. Strutture di tal genere sono già presenti in Europa, in particolare in Gran Bretagna. La differenza in questo caso è che sara una partecipata di Cdp, Fondo italiano d’Investimento appunto, ad occuparsene. E c’è di più. «I fondi pensione che parteciperanno a tale iniziativa, vedranno un affiancamento concreto di Cdp – sottolinea Maggi –. La Cassa è infatti disposta a coinvestire fino al 30 per cento». Ci sarà nelle prossime settimane un via libera di Assofondipensione. E dopo Cdp presenterà alla consulta dei fondi pensione negoziali il progetto.
Vitaliano D’Angerio
fonte: il sole 24 ore