In data 12 settembre 2019 sono stati firmati l’accordo sulla riorganizzazione del welfare
aziendale e gli accordi conclusivi del percorso di confluenza di tutti i Fondi Pensione a prestazione
garantita ancora autonomi rispetto al Fondo Pensione di Gruppo.
Questo percorso ha radici lontane: infatti il primo accordo che prevedeva la confluenza di
tutti i Fondi Pensione nel Fondo di Gruppo fu l’accordo di S3 del 2002. Dopodiché ogni
accordo di fusione (Capitalia) o di Piani Industriali successivi hanno ribadito e confermato
questo impegno.
Ricordiamo negli anni passati la firma per la confluenza prima dei Fondi “interni” a bilancio,
e poi delle sezioni a Capitalizzazione individuale (sez. II).
La conclusione di questo percorso ha visto un lungo lavoro di approfondimento effettuato dalle commissioni tecniche  previdenziali, per mantenere le attuali condizioni e contemporaneamente creare nuove
opportunità a chi fa parte delle platee citate. Ad esempio gli statuti dei FP di Trieste e di
Torino sono stati sensibilmente migliorati grazie ad avanzi di bilancio redistribuiti nell’interesse di tutti.
Sarà possibile, in modo totalmente volontario mantenere le attuali prestazioni dei FP di provenienza, dunque le rendite di integrazione della pensione Inps; trasformarle in un capitale individuale da riscuotere se già pensionati o da trasferire nel FP come zainetto individuale se ancora attivi, cioè in servizio.
In questo ultimo caso, la contribuzione aziendale, finora collettiva, si trasformerà in individuale e rimarrà immutata fino al raggiungimento del diritto alla pensione. Come è facilmente intuibile, questo passaggio è stato tutt’altro che una passeggiata, essendo il punto in cui erano possibili i maggiori risparmi per l’Azienda.
Sarà inoltre istituito l’Osservatorio sulla Previdenza Complementare, un ente paritetico che
avrà il compito di valutare aspetti organizzativi e operativi del FP di Gruppo, tra cui il
rapporto costi/benefici del sistema di gestione in essere presso il Fondo, definire principi
guida per la scelta dei fornitori, adottare principi di pariteticità in tutti gli organismi correlati
al Consiglio di Amministrazione.
L’accordo, inoltre, prevede una importante modifica statutaria che, se approvata, renderebbe automatica, attraverso il silenzio assenso, l’iscrizione dei nuovi assunti alla Previdenza Complementare, rafforzando il secondo pilastro della Previdenza, necessario  soprattutto per le giovani generazioni, andando così incontro a un’esigenza di cui non tutti i giovani sembrano essere consapevoli.