Nel suo intervento al 26° Congresso ASSIOM Forex , Brescia del  7 febbraio 2020,  il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco  ha affermato, fra l’altro,  che  le attività finanziarie delle famiglie ammontano a circa 4.400 miliardi, 2 volte e mezzo il PIL, un valore elevato nel confronto con i paesi dell’Europa continentale, pur se inferiore a quello registrato nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Circa un terzo della ricchezza delle famiglie è investito in depositi e circolante, un terzo in strumenti del risparmio gestito, un terzo direttamente in azioni e obbligazioni,  pubbliche e private, e in altre attività. La quota di depositi e circolante, che era scesa al 23 per cento nel 2000, è gradualmente risalita riflettendo il calo dei tassi di mercato e le prospettive incerte dell’economia. Nello stesso periodo la quota del risparmio gestito, che offre strumenti grazie ai quali è possibile ottenere un grado di diversificazione dei rischi maggiore di quello tipico dell’investimento diretto sui mercati, ha registrato un analogo aumento.
La parte di ricchezza affidata dalle famiglie agli investitori istituzionali rimane tuttavia ancora inferiore di dieci punti percentuali alla media dell’area dell’euro e agli Stati Uniti, di trenta punti rispetto al Regno Unito, anche per il ruolo più rilevante della previdenza pubblica nel nostro paese. In Italia ai fondi comuni è riconducibile circa l’11 per cento della ricchezza finanziaria delle famiglie, alle polizze assicurative il 18 e agli strumenti previdenziali il 2,5%.