Riccardo Realfonzo presidente fondo pensione Cometa

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo Cometa, riunitosi il 26 maggio 2021, ha eletto Riccardo Realfonzo presidente per il triennio 2021-2023. Cometa è il Fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, dell’installazione di impianti e dei settori affini, per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero, e recentemente ha assorbito anche gli iscritti a FondInps. È il principale fondo pensionistico operante in Italia, con un patrimonio di oltre 13 miliardi di euro e quasi 450.000 aderenti.
Riccardo Realfonzo (Napoli, 1964) è professore ordinario di Fondamenti di Economia Politica e di
Economia dei Mercati Monetari e Finanziari presso l’Università del Sannio, dove è stato anche
Direttore del Dipartimento di Analisi dei Sistemi Economici e Sociali. Membro del Consiglio di
Amministrazione di Cometa dal 2015 in rappresentanza della FIOM-CGIL, è anche coordinatore della
consulta economica nazionale del sindacato.
Economista di impostazione keynesiana, è direttore della Scuola di Governo del Territorio, a cui
aderiscono numerose università italiane, e Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione
della Regione Campania. Realfonzo è stato anche due volte assessore tecnico al bilancio del Comune
di Napoli.
Nel 2008 ha fondato la rivista economiaepolitica.it, che tuttora dirige, intorno alla quale si riuniscono alcuni economisti keynesiani italiani.
Autore di alcuni libri e  saggi su temi di macroeconomia, economia monetaria ed economia del lavoro pubblicati presso autorevoli riviste scientifiche nazionali ed internazionali,  ha fornito numerosi contributi al dibattito contemporaneo di politica economica.

Per il neo presidente di Cometa “Il Recovery non basta per una ripresa duratura. Bisogna reclutare il risparmio nazionale”

Dichiara a Repubblica: “Bisogna creare uno strumento diretto per gli investimenti nell’economia reale italiana, reclutare il risparmio previdenziale italiano per il supporto alla ripresa. La soluzione tecnica preferibile vedrebbe il coinvolgimento della Cdp che – attraverso un fondo di fondi – potrebbe raccogliere il risparmio previdenziale, garantendo ai consigli di amministrazione un rendimento almeno pari a quello del Tfr, che è il nostro benchmark. Gli stessi fondi pensione insieme alla Cassa, dovrebbero partecipare alla governance.”

In sostanza quindi come soluzione ripropone una vecchia ricetta di cui si discute da anni e che è diventata una sorta di araba fenicia, sulla quale tutti si dichiarano di essere d’accordo ma nel concreto non si è fatto ancora niente.