Il Gpif, il Government Pension Investment Fund giapponese ha subito una perdita di 52 miliardi di dollari nel solo trimestre tra aprile e giugno, secondo quanto sostiene il Sole 24 Ore. Perdita  seguita a un rosso sostanzialmente equivalente nei 12 mesi precedenti per un totale oltre 100 miliardi di dollari di perdite sul portafoglio di investimenti in soli 15 mesi. I risultati per quanto drammatici al momento non mettono in discussione la solidità del Fondo.  Le cause sono da ricercarsi nella nuova strategia imposta al dal governo giapponese fin dall’ottobre 2014: da una asset allocation prudente, focalizzata sul bond domestici, il Gpif è passato a investire aggressivamente in asset stranieri ed in particolare sui mercati azionari (esteri e interni). Visto i rendimenti negativi dei titoli del debito pubblico, le nuove linee guida prevedono che il fondo investa nelle Borse ben il 50% del totale delle attività, più di quanto altri fondi pensione ritengono giusto. Questi risultati hanno messo in allarme i Giapponesi che per oltre il 25% ha più di 65 anni (e comincia a temere per le proprie pensioni).
Per fortuna il programma non è stato del tutto realizzato: al 30 giugno scorso, il fondo aveva una quota del 21% (e non del 25%) in titoli azionari stranieri e una eguale in azioni domestiche. Tanto è bastato, comunque, per conseguire un ritorno negativo del 3,88% che ha portato il totale degli asset del Fondo sotto la soglia dei 1.300 miliardi di dollari. Anche il 13% investito in titoli di stato esteri ha contribuito negativamente al bilancio, in quanto l’ascesa dello yen ne ha eroso il valore di bilancio. I responsabili del fondo hanno sottolineato fattori come la Brexit o i deboli dati sull’occupazione Usa in maggio per l’accentuazione del calo delle Borse e del rialzo dello yen verso la fine del trimestre. E hanno evidenziato come l’ottica di investimento sia di lungo periodo, per cui l’obiettivo di un ritorno di almeno l’1,7% resterebbe un traguardo raggiungibile anche se una quota del 50% di azionario è eccessiva e va rivista  al ribasso.