Si è concluso oggi l’incontro tecnico a Palazzo Chigi tra governo e sindacati sulle pensioni. Si sono consolidati i punti che nel verbale di sintesi sottoscritto lo scorso 28 settembre erano già oggetto d’intesa: cumulo gratuito, quattordicesima, no tax-area, normativa sugli usuranti, cancellazione delle penalizzazioni. La riunione di oggi verteva sui due temi su cui il giudizio era stato sospeso: precoci e Ape agevolata”.
Positivo il giudizio sui precoci, se i testi finali corrisponderanno a quanto detto al tavolo”, per il “recupero del lavoro di cura come requisito della platea, pur nel limite generale dell’intervento.
Sull’Ape agevolata invece il Governo ha cambiato le carte in tavola.
Potranno accedere all’Ape agevolata i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purchè abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Per queste categorie il costo dell’anticipo pensionistico, attraverso un reddito ponte, sarà a carico dello stato. L’Ape partirà dal 1 maggio 2017.
L’esecutivo propone un requisito contributivo di 36 anni sulla platea dei lavori gravosi (e di 30 anni sulle altre tipologie), questione mai emersa in questi mesi di confronto. L’Ape agevolata – si specifica – è una prestazione di ‘reddito ponte’ che consente l’anticipo a 63 anni rispetto alla pensione di vecchiaia, che prevede come requisito di accesso 20 anni di contributi. Ciò rischia di vanificare lo sforzo fatto al tavolo nell’individuazione delle categorie da inserire nei lavori gravosi, sulle quali, peraltro, si auspica che non si facciano passi indietro.
In ogni caso, un giudizio compiuto sarà possibile solo quando si potrà prendere visione degli articolati, perché vi sono anche altri elementi non pienamente definiti. Articolati che nonostante esplicita richiesta dei sindacati, il Governo non ha inteso rendere ancora disponibili”.
Roma, 14/10/2016