“La funzione dei Patronati nel nostro Paese è insostituibile: basta guardare il numero dei cittadini che ogni giorno chiedono assistenza ai loro sportelli per capire che è impensabile immaginare di farne a meno”. Lo ha ricordato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo oggi, a Roma, alla tavola rotonda “Patronato, welfare e coesione sociale”, in occasione della presentazione del Bilancio Sociale della INAS CISL.
“Quello che dobbiamo garantire ai cittadini è un servizio sempre più professionale, puntando su trasparenza, qualità ed efficienza – ha aggiunto il Ministro – anche per contrastare la moltiplicazione dei soggetti che sono entrati in questo campo senza assicurare adeguati standard operativi o, peggio, perseguendo obiettivi diversi dalle funzioni sociali attribuite ai Patronati dal nostro ordinamento”.
Poletti ha poi colto l’occasione per evidenziare l’ulteriore sfida che si pone di fronte alle organizzazioni della rappresentanza sociale dopo l’approvazione delle riforme varate con l’ultima legge di bilancio, in campo economico e sociale. “Fare nuove leggi è relativamente semplice – ha detto – più impegnativo è costruire, giorno per giorno, ciò che serve a dare concretezza a quanto è in esse contenuto; è in questa fase che diventa essenziale la collaborazione di tutte le forze che possono dare un contributo all’effettiva attuazione delle norme e a introdurre eventuali correttivi, qualora si rivelassero necessari: un fronte su cui i Patronati, in quanto luoghi di ascolto e interpretazione di bisogni e istanze, possono contribuire a migliorare la qualità e l’efficacia delle riforme introdotte dal Governo, attraverso la mediazione dei sindacati cui afferiscono”.
Il Ministro ha osservato come solo attraverso l’attivazione di adeguate misure in campo sociale sarà possibile conseguire gli obiettivi di crescita economica che ci si è dati. È per questo che, oltre agli interventi dedicati all’innovazione, la ricerca, la tecnologia e la conoscenza – come quelli contenuti nel programma Industria 4.0 – è necessario investire nelle politiche sociali. “C’è un pezzo di società che non riesce a cogliere le opportunità che vengono dalla crescita – ha concluso Poletti – e se vogliamo davvero assicurare sviluppo al nostro Paese, dobbiamo agire su entrambi i fronti; perché è evidente che i comportamenti economici sono figli delle aspettative nei confronti del futuro e, se prevalgono il disagio e la paura, nessun intervento del Governo per stimolare la crescita potrà bastare”.
Un approccio condiviso anche dal Segretario Generale della CISL, Annamaria Furlan, che ha espresso soddisfazione per la riapertura del confronto sociale con il Governo che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo sulla previdenza.
“Grazie all’accordo sottoscritto con il Governo, il primo da 9 anni a questa parte, nell’ultima legge di bilancio siamo riusciti a destinare 7 miliardi alla previdenza – ha dichiarato Annamaria Furlan – un risultato straordinario con cui siamo riusciti a sfatare il mito che non si potesse fare qualcosa a favore contemporaneamente di giovani, meno giovani e pensionati. Molto resta ancora da fare, ma non c’è dubbio che grandi passi in avanti sono stati fatti”.