Le domande per l’Ape sociale (ossia l’anticipo pensionistico senza costi per il lavoratore in condizioni di disagio) e per l’anticipo per i lavoratori precoci che vogliono uscire nel 2017 andranno presentate tra il 1° maggio e il 30 giugno. Una finestra unica non particolarmente gradita ai sindacati, che spiegano di aver chiesto almeno due finestre per l’uscita nell’anno. Per il 2018 la data limite di presentazione sarà nel mese di marzo. Lo ha annunciato oggi il Governo ai sindacati nell’incontro tecnico sui decreti attuativi sull’Ape (anticipo pensionistico), confermando la partenza dello strumento per il primo maggio.
Corsa all’Ape sociale Per l’Ape sociale, quella senza costi per il lavoratore, si prevede una corsa alle richieste. Sono 35.000 quelli che potrebbero uscire secondo le previsioni del Governo. Sembra invece difficile che l’Ape volontaria possa avere slancio a causa degli alti costi per il lavoratore. I decreti attuativi non sono ancora pronti e i i sindacati chiedono criteri meno restrittivi sia sulla data limite per le domande sia sulla continuità dei contributi versati per l’Ape per i lavori gravosi. Il nodo platee Per l’Ape sociale resta il nodo delle platee, con la richiesta dei sindacati di evitare interpretazioni restrittive come quella sulla continuità dei contributi negli ultimi sei anni di lavoro prima della richiesta dell’indennità. L’Ape sociale può essere chiesta da soggetti in condizioni di disagio (disoccupati che abbiano esaurito la disoccupazione da almeno tre mesi, invalidi civili con almeno il 74% di invalidità, dipendenti che svolgono da almeno 6 anni in via continuativa un lavoro gravoso) che abbiano almeno 63 anni di età e 30 anni di anzianità Il Sole 24 Ore