Il prossimo 31 dicembre 2020 scade il termine per l’istituzione delle funzioni fondamentali di gestione dei rischi, di revisione interna e attuariale, quest’ultima esclusivamente nel caso in cui i fondi pensione coprano rischi biometrici oppure garantiscano un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazioni.
Tali funzioni posso essere interne o esterne al fondo e affidate a un singolo soggetto o a un’unità organizzativa. Gli incaricati, anche in caso di esternalizzazione, devono possedere i requisiti di cui al DM Lavoro 108/2020.
Come noto, i fondi pensione negoziali (Fpn) ricorrono spesso all’esternalizzazione delle attività. È di particolare interesse valutare se il medesimo comportamento è stato adottato anche nel caso delle funzioni fondamentali.
A tale proposito, Mefop ha condotto un’indagine tra la fine del mese di novembre e l’inizio di dicembre, a cui hanno partecipato tutti i Fpn. L’esternalizzazione è la scelta prevalente, sia per la funzione di gestione dei rischi che per la revisione interna (rispettivamente nel 67% e nel 79% dei casi). La funzione di gestione dei rischi viene attribuita internamente solo dal 21% dei fondi, mentre la revisione interna nel 9% dei casi. Il 3% dei Fpn, infine, istituisce le due funzioni internamente, ma con un supporto esterno. Il 9% dei fondi non ha ancora deliberato a riguardo.
Le previsioni dettate dalla Iorp II, quindi, aprono nuove aree di attività per le società che offrono questa tipologia di servizi: per quanto riguarda la gestione dei rischi, i primi tre soggetti a cui vengono affidate le funzioni coprono il 64% del mercato, mentre nel caso della revisione interna le prime due società selezionate dai Fpn ne rappresentano il 65%.