Come può pianificare e proteggere il proprio patrimonio un millennial, cioè chi appartiene a una fascia di età in cui gli orizzonti di medio/lungo termine sono destinanti a cambiare molto velocemente e, spesso, senza preavviso? Per rispondere a questo interrogativo Andrea Carbone, economista e partner della società di consulenza Progetica, ha analizzato diversi scenari per We Wealth, suddividendoli per fasce d’età e per obiettivi: previdenza integrativa e protezione premorienza o non autosufficienza.
25 ANNI
A quest’età le possibilità di pianificazione sono limitate. Tuttavia prima si apre un fondo pensione, prima decorrono gli 8 anni per potere avere anticipazioni utili per l’acquisto casa (fino al 75% di quanto accantonato) o altri motivi (fino al 30%). Inoltre, trascorsi 35 anni dall’iscrizione ad un fondo pensione, si potrà avere la minor tassazione sulla rendita finale: 9% invece del 15% iniziale. Quali sono le priorità per un 25enne che intenda cominciare a occuparsi della propria finanza personale? Oltre a dotarsi di un conto corrente, spiega Carbone, è utile iniziare a darsi dei piccoli obiettivi di risparmio per l’immediato, ad esempio le vacanze, e per il futuro.
Inoltre, è utile aprire un fondo pensione, anche con un unico piccolo versamento. I genitori possono contribuire e ci sono anche benefici fiscali: i contributi versati a fini previdenziali attraverso fondi pensione, ad esempio, sono deducibili fino a un massimo di 5.164,57 euro l’anno e il bonus fiscale copre anche le somme versate a favore dei soggetti fiscalmente a carico. Significa che se il genitore non raggiunge la soglia massima di deducibilità, iscrivendo anche il figlio, paga meno tasse.
30 ANNI
È il momento in cui può prendere forma una qualche stabilità lavorativa. Uno scenario ideale per iniziare a contribuire regolarmente a un fondo pensione. Al tempo stesso, il capitolo casa diventa centrale. Meglio restare in affitto o ipotizzare l’acquisto tramite finanziamento? Quali sono le esigenze abitative e per quante persone (una, due o tre)? In questo caso, è essenziale valutare la sostenibilità e la durata ideale del mutuo casa.
40 ANNI
Mediamente nel nostro Paese a 32 e 35 anni, per donne e uomini rispettivamente, accadono il primo matrimonio e la nascita del primo figlio. Cosa accadrebbe ad una famiglia se uno dei genitori dovesse venir meno o rimanere gravemente invalido? E quando iniziare ad accantonare per l’università della prole? É essenziale valutare la copertura di una polizza temporanea caso morte, con durata e am-montare calibrati in base alle esigenze individuali: qual è il capitale che servirebbe per dare serenità alla famiglia, e per quanto tempo? Importante prendere in considerazione anche una copertura in caso di non autosufficienza, utile per proteggere nell’immediato (per gravi malattie o incidenti invalidanti), sia per non dover dipendere da altri (figli o coniuge) in caso di necessità di assistenza negli anni della vecchiaia. I 40 anni che hanno dei figli potrebbero anche cominciare a risparmiare in vita degli anni dell’università dei figli.
LA PIANIFICAZIONE PENSIONISTICA
Quanto sarebbe necessario versare a 25, 30, 35 o 40 anni, per poter avere una rendita vitalizia di 500 euro al mese all’età di 62 o 67 anni? (62 anni è l’età effettiva secondo l’Ocse, mentre 67 è l’attuale requisito di vecchiaia). Le elaborazioni di Progetica confermano uno dei principi base della pianificazione: prima si inizia, meno si spende. Per avere una rendita integrativa pari a 500 euro al mese, infatti, un 25enne dovrebbe versare tra i 170 ed i 247 euro al mese, mentre un 40enne dovrebbe versare praticamente il doppio: tra i 333 ed i 520 euro al mese. I cinque anni in più tra i 62 ed i 67 anni sembrano pochi, ma hanno un peso importante sia in termini di anni in più di versamenti (cinque), sia perché a 67 anni, essendo l’attesa di vita più bassa, per avere la stessa rendita è necessario un capitale inferiore.
Maria Giovanna Arena
fonte: we-wealth.com