l lavoratore iscritto alla previdenza complementare, al momento del pensionamento, può scegliere di riscuotere il risparmio accumulato (Montante) presso il fondo cui è iscritto trasformandolo completamente in rendita vitalizia, oppure può scegliere di riscuotere il 50% in unica soluzione ed il rimanente 50% in rendita vitalizia, ma può anche aver diritto a riscuotere l’intero montante accumulato in unica soluzione, cioè tutto in una volta.
Principalmente ciò può avvenire quando non si raggiunge il diritto alla rendita complementare per mancanza di requisiti, per esempio generalmente ad avere meno di 5 anni di iscrizione al fondo, oppure perchè la rendita cui avrebbe diritto è inferiore ad un certo importo.
Per i lavoratori del settore privato ciò è possibile se il 70% del montante accumulato, non dovesse superare il 50% della pensione sociale. Per i lavoratori pubblici ciò è possibile quando il montante accumulato dà una rendita inferiore al 50% della pensione sociale
•L’importo dell’assegno sociale per il 2022 utile ai fini del calcolo del limite oltre il quale è necessario erogare almeno il 50% del montante maturato presso il fondo pensione in rendita, corrisponde, in via provvisoria a 467,65 euro mensili; l’importo annuale è 6.079,45 euro quindi il 50% di quest’ultimo corrisponde ad euro 3.039,73 ( € 233,82 mensile, il cosiddetto valore soglia).
Per esempio se un lavoratore ha accumulato un montante di 10.000 euro, si trasforma in rendita i restanti 7000 euro, per cui se l’importo della rendita mensile è inferiore a 233,82 euro, può chiedere il pagamento in unica soluzione dell’intero montante di 10.000 euro.
In tal caso, per merito dei rendimenti finanziari, in genere si riscuoterà un TFR/TFS “maggiorato”!