Il Governo privatizza le funzioni del Comitato per la previdenza complementare affidandole ad Assoprevidenza

Il Governo affida le funzioni del Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, ente terzo voluto dal Parlamento, ad una struttura privata, Assoprevidenza, mettendogli a disposizione un fondo di 29,5 milioni di euro di soldi pubblici. Non si riesce a comprendere la ragione di una scelta del genere in base ad un emendamento al decreto Pa 2 sulla previdenza complementare, presentato da Italia Viva un partito formalmente all’opposizione, ma che ha avuto immediatamente l’appoggio da FdI e dal Governo, il che ha fatto venire il sospetto che tutta l’operazione fosse stata preordinata.

Il Comitato era stato istituito nel 2011 con una risoluzione votata dalla Commissione Lavoro della Camera che impegnava l’Esecutivo a «investire fortemente sulle potenzialità del sistema dei fondi pensione in particolare valutando l’opportunità di sostenere eventuali iniziative organizzative, promozionali e di informazione, anche su impulso degli enti e delle strutture interessati, dirette a mettere a sistema i fondi medesimi».

Attualmente c’è un tavolo al Ministero del Lavoro che dovrebbe discutere proprio di questo tema il prossimo 18 settembre, ma il Governo almeno su questo ha già deciso.

“Questo fatto conferma, precisa la Cgil, semmai ce ne fosse bisogno, che i tavoli in essere sulla previdenza sono inutili e servono solo a prendere tempo”.

Secondo Giuliano Cassola su starmag.it, l’obiettivo che stava cuore all’allora presidente della Commissione, Silvano Moffa era quello di orientare i fondi pensione ad investire nell’economia reale. Per questa ragione si riconosceva al Comitato una funzione di indirizzo sugli investimenti.

Quest’operazione tuttavia non è mai decollata, come capita a tante questioni la cui attuazione richiede un successivo decreto ministeriale, che finisce nel dimenticatoio al primo cambiamento del titolare del ministero competente. Il governo Conte 2 nel 2019 con il decreto-legge 124 stabilì un contributo per il suo funzionamento da 1,5 milioni per il 2020 e 2 milioni dal 2021 al 2034 (gli importi che vengono ripescati nell’emendamento Iv-FdI) per un totale 29,5 milioni.
Appare dunque ancora più strano che sia la legge a decidere un’unione civile con un’associazione privata, come se si volessero mettere insieme due debolezze, in un contesto in cui il settore della previdenza privata è vigilato da vicino da molti enti pubblici (dalla Covip, al Mefop).

Appare ancora più strana la scelta su Assoprevidenza, sbilanciata ormai sul versante pensioni, presieduto da Corbello ex consigliere d’amministrazione dell’ ex Inpdapo, ignorando Assofondipensione o quanto meno non viene minimamente coinvolta e che rappresenta invece tutti i fondi chiusi di categoria, da Cometa, il fondo dei metalmeccanici a Perseo Sirio, il fondo dei dipendenti pubblici. Questi fondi raggiungono ormai circa 4 milioni di aderenti con un rilevantissimo patrimonio che può essere ultile all’economia italiana.