Previdenza, l’Italia migliora in sicurezza pensionistica

Roma entra nella top 30 del Global Retirement Index di Natixis Im. Norvegia in testa, Germania tra i primi dieci. Merito di tassi più alti e ripresa post-pandemica

Dopo un 2022 da dimenticare anche sul piano della sicurezza pensionistica, nel 2023 i tassi in risalita e la ripresa post-pandemica migliorano il quadro a livello globale. Stando infatti al consueto Global Retirement Index targato Natixis Im, quasi tutti i Paesi sviluppati hanno ottenuto quest’anno un punteggio complessivo superiore al precedente. E non fa eccezione l’Italia, che passa dal 31esimo al 28esimo posto e entra per la prima volta nella top 30 della classifica.

L’indagine coinvolge 44 Paesi e comprende le economie avanzate dell’Fmi, i membri Ocse e i Bric (Brasile, Russia,Sudafrica, India e Cina). Prende in considerazione un’ampia varietà di fattori essenziali per godere di una pensione sana e sicura: indicatori finanziari ma anche considerazioni come l’accesso e il costo dell’assistenza sanitaria, le condizioni climatiche, la governance e la felicità generale della popolazione. Le classifiche si basano poi su un aggregato di punteggi medi dallo 0% al 100% per 18 misure di performance raggruppate in quattro sottoindici principali (finances in retirement, material well-being, health, e quality of life) combinati tra loro.
Previdenza, Italia nella top 30
Il nostro Paese mette a segno i risultati migliori nei sottoindici ‘Qualità della vita’ e ‘Salute’, dove si colloca rispettivamente al 20esimo e al 21esimo posto. Nel dettaglio, i miglioramenti si registrano nel settore dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari (dal 14esimo all’11esimo posto) con un aumento del 10% nel punteggio specifico.

A livello più in generale, il quadro nazionale si rileva invece eterogeneo. Mentre la qualità dell’aria sale quest’anno dal 26esimo al 24esimo posto, il Paese registra un calo in termini di felicità (27esimo dal 24esimo), di biodiversità e di habitat (24esimo dal 21esimo). Al calo sottoindice salute(prima eravamo 21esimi) contribuisce l’aspettativa di vita, che vede Roma uscire dalla top 10 probabilmente a causa dell’impatto del Covid. Invariate restano invece le classifiche relative alla spesa sanitaria pro capite e a quella assicurata (rispettivamente al 22esimo e al 27esimo), così come viene confermata la 35esima posizione nella classifica del ‘Benessere materiale’ per il terzo anno consecutivo, nonostante un leggero aumento del punteggio di tre punti percentuali. Invariato il ranking dell’uguaglianza di reddito (26esimi), mentre migliora quello del reddito pro capite (dal 22esimo al 20esimo posto) nonostante una leggera diminuzione del punteggio.

fonte: focusrisparmio.com