Quando si parla di pianificazione previdenziale, non esiste solo il modello «investo quello che posso permettermi e vediamo dove posso arrivare», come viene simulati sui siti web delle varie forme di previdenza complementare. Esiste anche un modello, chiamato «per obiettivi», dove prima si definisce il tenore di vita che si vorrebbe avere durante gli anni della pensione, per poi trasformarlo in euro mensili (poniamo 2.000 euro netti al mese). Poi si sottrae il valore della pensione pubblica che si potrà avere (poniamo 1.400 euro netti) e altre risorse già maturate, come ad esempio un fondo pensione (poniamo 400 euro al mese). Per poi valutare quanto investire per poter raggiungere l’integrazione desiderata (che nel nostro esempio sarebbe di 200 euro netti al mese).
Le simulazioni mostrano quale dovrebbe essere il versamento mensile necessario, a seconda dell’età e del profilo di rischio, per poter creare una ulteriore rendita integrativa di 200 euro.
Un 35enne dovrebbe investire tra i 143 euro al mese (con una linea a basso rischio) e gli 85 euro (con una linea ad alto rischio). Soprattutto per i più giovani, ancora una volta, i mercati si rivelano un prezioso alleato, soprattutto nel lungo periodo.
Un 45enne dovrebbe invece accantonare cifre comprese tra 269 e 192 euro al mese, mentre un 55enne, che ha poco tempo per costruirsi una pensione di scorta, dovrebbe accantonare tra i 529 e i 454 euro al mese. Anche qui l’indice di efficienza finanziaria a vita media ci viene in aiuto, mostrando che, per un 55enne, per ogni euro investito ne ritornano tra 1,5 e 1,9 a vita media, al netto di inflazione, costi e fiscalità.
fonte: corriere.it