Il presidente della Bicamerale: l’austerità ha compromesso lo sviluppo pensioni private

La crescita dei fondi pensione è un elemento imprescindibile per lo sviluppo dei mercati capitali, ma le caratteristiche strutturali del primo pilastro, in particolare le aliquote contributive elevate, comprimono lo sviluppo del secondo pilastro”.
Lo afferma il presidente della Commissione di controllo sull’attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, Alberto Bagnai (Lega) a Palazzo San Macuto, in occasione dell’audizione dei rappresentanti di Assogestioni.
Il mercato dei capitali in Italia è caratterizzato da una condizione di arretratezza rispetto a quello di altre economie avanzate, nelle quali si registra una maggiore dinamicità.
Per cercare di porre rimedio ad alcune delle cause che hanno determinato il ritardo nello sviluppo del mercato dei capitali nel nostro Paese, sono state di recente sviluppate e introdotte alcune iniziative.
la COVIP ci fornisce una fotografia non del tutto rassicurante.
Nell’ultima relazione per l’anno 2022 emerge come il 38 per cento degli iscritti alla previdenza complementare abbia scelto di far confluire i propri contributi in un comparto garantito.
Il 39,7 per cento si è affidato a comparti bilanciati mentre soltanto il 9,2 per cento degli iscritti ha optato per un comparto azionario. Tale aspetto influenza anche le politiche di investimento dei fondi pensione, orientate in larga parte verso classi di attività meno rischiose.
Bagnai, poi, ricorda che “l’ultimo report Ambrosetti” mette in evidenza come non si possa sviluppare un mercato di fondi pensione robusto, perché le giovani generazioni scontano un grosso vincolo di liquidità, oltre ad un elevato livello di incertezza nel futuro determinato dalla precarietà.