Le crisi finanziarie, innescate da eventi globali imprevedibili, portano con sé ondate di perdite economiche e un generale calo della fiducia negli investimenti.
Cosa accade a un fondo pensione in questi momenti di incertezza. I dati Covip da anni ci dicono che resistono mantenendo la fiducia delle persone aderenti.
Una prospettiva di lungo periodo
Uno degli elementi chiave per comprendere la solidità di un fondo pensione è l’orizzonte temporale con cui opera. Investire in un fondo pensione significa adottare una visione di lungo periodo, fondamentale per superare le fasi di volatilità del mercato. Gli investimenti, quindi, non devono essere valutati su base annua, ma su cicli di decenni, durante i quali le crisi vengono gradualmente assorbite.
Nel corso del decennio 2011-2021, ad esempio, nonostante la crisi del debito sovrano e la pandemia, i fondi pensione negoziali hanno registrato un rendimento medio annuo del 4,1% (fonte: Relazione COVIP 2021, pagina 36). Nel 2023 sono state recuperate tutte le perdite sostenute nel 2022, con risultati in alcuni casi anche in doppia cifra.
Questo dimostra che, nonostante le fluttuazioni a breve termine, le performance a lungo termine rimangono positive.
Gestione prudente e regolamentata
Un altro pilastro della solidità di un fondo pensione durante le crisi finanziarie si fonda sulla gestione prudente e regolamentata degli investimenti. La normativa italiana, infatti, impone criteri estremamente rigorosi, vietando operazioni speculative e riducendo al minimo i rischi per le persone aderenti.
Il Decreto Ministeriale 166/2014, inoltre, stabilisce criteri e limiti di investimento, garantendo che le politiche attuate dal fondo siano sempre coerenti con l’obiettivo di proteggere il risparmio previdenziale di chi è iscritto.
Durante le crisi finanziarie, le oscillazioni di rendimenti e perdite sono inevitabili. In questi momenti, è essenziale, anche se difficile, evitare decisioni impulsive che, di norma, hanno un solo effetto: consolidare le perdite. Mantenere la calma è fondamentale, evitando di richiedere anticipazioni o altre prestazioni, a meno che non siano strettamente necessarie. Un approccio, che è prudente, e si rivela anche vincente nel lungo termine.
Una domanda ricorrente è se il fondo pensione possa fallire. La risposta è semplice: no, il fondo pensione non può fallire. La normativa italiana stabilisce che i fondi pensione operino secondo il sistema a capitalizzazione individuale e con lo schema della “contribuzione definita”.
Il fondo pensione è soggetto solo ad amministrazione straordinaria e liquidazione coatta amministrativa, non al fallimento; in più, il Fondo di Garanzia INPS assicura la restituzione dei mancati versamenti in caso di insolvenza aziendale.
Infine, il patrimonio del fondo è separato e custodito da una banca depositaria, protetto da attacchi di terzi e non soggetto al bail-in (il bail-in è un meccanismo legale che prevede la partecipazione degli investitori/risparmiatori alle perdite di una banca in crisi, per evitare il bail-out pubblico).
Fonte: Solidarietà Veneto