Il Consiglio di Amministrazione dell’INPS, nella seduta straordinaria del 30 maggio 2024, ha deliberato il progetto di Rendiconto generale dell’anno 2023. L’esercizio 2023 si conclude con un avanzo finanziario pari a 12.188 mln. Il documento ora passa all’esame del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV), che entro 60 giorni si pronuncerà sull’approvazione, e del Collegio dei sindaci.
Le entrate contributive accertate sono pari a 269.152 mln, con un aumento di 13.014 mln (+5,1%) rispetto al dato del consuntivo precedente (256.138 mln). Il maggior incremento in valore assoluto riguarda le contribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato (+5,7%). I contributi dei lavoratori autonomi aumentano del 5,8, mentre i contributi dei dipendenti del settore pubblico raggiungono i 62.324 mln (+2,9%); riportano la crescita più consistente, in termini percentuali, i contributi dei lavoratori parasubordinati e liberi professionisti.
Nel 2023 l’Inps ha erogato prestazioni istituzionali per 398.063 mln, con un aumento di 17.345 mln (+4,6%) rispetto al 2022 (380.718 mln).
In quest’ambito, le pensioni ammontano a 304.145 mln, con un incremento di 20.890 mln (+7,4%) rispetto ai precedenti 283.254 mln; in particolare, le pensioni private sono pari a 215.608 mln con un aumento di 14.843 mln (+7,4%), e le pensioni pubbliche sono pari a 88.536 mln, con un incremento di 6.047 mln (+7,3%).
Le spese per il sostegno del reddito (trattamenti di disoccupazione, integrazioni salariali bonus, trattamenti di malattia ecc.), che nel 2022 erano pari a 26.033 mln, presentano una flessione del 29,3%. In evidente calo anche le integrazioni salariali (a carico Stato -361 mln; a carico Inps -208 mln) e i trattamenti di malattia, pari a 2.713 mln, con una diminuzione del 24,7% .
L’inclusione sociale (assegni e pensioni sociali, prestazioni di invalidità civile, reddito e pensione di cittadinanza e, da settembre, il supporto per la formazione determina una spesa di 34.104 mln (+0,9% rispetto al 2022), in cui sono in evidenza le prestazioni per l’invalidità civile, pari a 21.619 mln, (+5,3% rispetto allo scorso esercizio) e il reddito e pensione di cittadinanza, pari a 6.688 mln, con una minore spesa del 16,8% .
Le spese per la famiglia (assegni al nucleo familiare, assegno unico e universale, trattamenti di maternità, assegni di natalità, rette di asili nido e congedi parentali), con 23.847 mln, registrano una crescita del 12,3% (+2.606 mln) .
Completano la rassegna della spesa istituzionale, le cosiddette altre prestazioni (Trattamento di fine servizio e di fine rapporto per i dipendenti pubblici, trattamento di fine rapporto e Fondo di garanzia per i dipendenti privati e prestazioni creditizie e sociali per i dipendenti pubblici) che incidono sul bilancio dell’Istituto per 17.559 mln, con un aumento del 7,1% rispetto ai 16.394 mln dell’anno precedente.
Anche sul piano economico-patrimoniale, l’anno 2023 si chiude con un risultato di esercizio positivo per 2.063 mln. Per effetto di tale risultato e della riduzione del debito nei confronti della tesoreria statale, il patrimonio netto dell’INPS passa da 23.221 mln di inizio esercizio a 29.784 mln al 31.12.2023.