Il piano ReArm Europe, promosso dalla Commissione europea, rappresenta un passaggio critico per le economie statali, rischiando di ridurre il welfare in favore del warfare (fare la guerra): prevede 800 miliardi di euro destinati al comparto della difesa, finanziato in parte dalle tasse o nuovi debiti pubblici, in parte da soggetti privati come gli investitori istituzionali che includono anche i fondi pensione complementari.
Allianz Global Investors, uno dei colossi della finanza europea, ha recentemente aggiornato le proprie politiche Esg includendo fra gli investimenti sostenibili anche aziende che ricavano oltre il 10 per cento del fatturato dalla produzione di armi, comprese quelle nucleari, giustificata in nome della sicurezza.
Le attività connesse alla produzione e al commercio di armamenti devono essere escluse dal perimetro Esg. In questa prospettiva bisogna rafforzare l’esperienza promossa da Assofondipensione con Cassa depositi e prestiti, finalizzato agli investimenti in economia reale, garantendo una protezione adeguata del risparmio previdenziale.

