Le iscrizioni alla previdenza complementare crescono molto lentamente e per favorirle è stato istituita la cosiddetta adesione automatica da confermare entro un determinato periodo di tempo. Non ha portato significativi miglioramenti, anzi, in molti casi serve solo ad appesantire i costi amministrativi di gestione dei vari fondi di categoria.
Per il rilancio della previdenza complementare, è in primo luogo importante un’ampia ed efficace
campagna di informazione, che accresca l’interesse al tema e con ciò la curiosità e la conoscenza.
Vanno visti positivamente anche meccanismi che rendano più automatica la partecipazione, come
il silenzio-assenso o l’iscrizione automatica con possibilità di ripensamento. Va però ripensata la
linea di “default”, cioè quella verso la quale sono indirizzati i soggetti silenti, e che attualmente è una linea garantita, a favore di soluzioni più adeguate alle diverse esigenze e caratteristiche di ciascuno.
La linea garantita, infatti, è caratterizzata da una componente azionaria quasi nulla, che la rende
meno adatta a obiettivi di medio-lungo periodo, mentre i dati degli ultimi dieci anni mostrano come le linee con maggiore contenuto azionario offrano rendimenti medi annui più elevati. Un approccio più efficace potrebbe essere l’adozione di un modello “life-cycle“, che assegna dinamicamente l’iscritto, tempo per tempo, a comparti con diversi profili di rischio con l’obiettivo di ottimizzare il rapporto rischio-rendimento tenendo conto delle diverse fasi del ciclo di vita.

