Il 14% vuole aumentare la spesa per la previdenza complementare e il 17% per l’assicurazione sanitaria. Consumi fermi a causa dell’incertezza. L’osservatorio Nomisma-Crif
L’incertezza spinge le famiglie italiane verso gli strumenti finanziari e assicurativi. È quanto emerge dall’Osservatorio “The World After Lockdown” curato da Nomisma e Crif, stando al quale il 14% ha intenzione di aumentare la spesa per investimenti in fondi pensione e il 17% per polizze sanitarie integrative nei prossimi mesi.
Se nell’ultimo semestre del 2020 il 43% delle famiglie italiane non è riuscita a risparmiare, e per il 24% di loro si è trattato di una situazione nuova rispetto al passato, ora la maggioranza delle famiglie (il 64% del totale) conta di riuscire a farlo nel 2021, anche se gran parte (58%) non è intenzionata ad effettuare investimenti nei prossimi dodici mesi.
In molti poi temono di non riuscire, nemmeno per quest’anno, ad affrontare con serenità alcune spese ricorrenti: in primis canoni di affitto (il 27% degli affittuari si dice abbastanza preoccupato) e utenze. In questo caso il 38% mostra qualche perplessità o è addirittura si sente esposto al rischio di non riuscire a pagare regolarmente le bollette.
Allo stesso tempo, però, tale scenario di incertezza ha fatto nascere l’esigenza di proteggersi e tutelarsi maggiormente: il 5% degli italiani dichiara di avere intenzione di incrementare, rispetto a prima dell’arrivo dell’emergenza sanitaria, il ricorso a strumenti finanziari, come la sottoscrizione di polizze assicurative. La previsione che vede ampliarsi il ricorso a servizi banking o insurance, sembra legata alla maggiore attenzione per la tutela del proprio futuro e della propria salute: il 14% ha intenzione appunto di aumentare la spesa per investimenti in fondi pensione e il 17% per polizze sanitarie integrative.
Quanto ai consumi, si preferisce procrastinare. Non conoscendo infatti i tempi di un pieno ritorno alla ‘normalità’, per meglio gestire questa fase gli italiani si dichiarano pronti a comprimere o addirittura a rinunciare a molte delle spese non strettamente necessarie. Il 36% prevede di risparmiare sui consumi fuori casa, un altro 36% anche sui trasporti pubblici e il 35% su viaggi e vacanze. Stesso discorso anche per lo shopping di abbigliamento e scarpe (29%) e i servizi alla persona (23%).
Nessun risparmio invece su educazione dei figli, spesa alimentare e per la tutela della salute. Sempre grande attenzione poi per l’high tech (pc, smartphone e tablet), che spicca nelle intenzioni di spesa di uno su quattro. Gli acquisti di beni di lusso o dell’abitazione sono infine rimandati dai più a tempi migliori, con circa l’80% che esclude tassativamente di fare tali investimenti nel corso del 2021.
fonte: FocusRisparmio