Alla fine dello scorso mese di dicembre, terminato l’iter autorizzativo previsto, Fondenergia ha realizzato un primo investimento in quote di partecipazione del capitale sociale della Banca di Italia per un importo di 70 milioni di euro, cioè 2.800 quote, pari a circa l’1% del capitale sociale dell’Istituto di via Nazionale. Nonostante la riforma del sistema di governance di Banca di Italia prevedesse già da molti anni l’ingresso di soci rappresentativi del mondo dei Fondi Pensione Negoziali, nessun altro prima di noi aveva intrapreso questo percorso.
Investimento aciclico
Questa forma di investimento ancorché già operata da altri investitori istituzionali come Banche, Fondazioni bancarie, Assicurazioni e Casse previdenziali, é del tutto inedita nel panorama degli investimenti scalabili da un investitore di lungo periodo quale un Fondo di previdenza complementare. Si tratta di un investimento aciclico, di elevata appetibilità in un’ottica rischio-rendimento i cui punti di forza sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:− congrua politica di distribuzione dei dividendi, determinata dalla capienza dell’utile di esercizio congiuntamente alla posta speciale di bilancio per la stabilizzazione dei dividendi;− contenuta rischiosità degli attivi di bilancio;− performance reddituale e crescita attesa.
L’ investimento ha l’obiettivo di aumentare la diversificazione ed incrementare la decorrelazione dagli investimenti mobiliari tradizionali, in modo da migliorare complessivamente il profilo di efficienza del Fondo. In attesa di crescita del mercato secondario delle quote di partecipazione di Banca d’Italia, (rileva in tal senso la recente nuova normativa, entrata in vigore con la Legge di Bilancio 2022, che prevede l’innalzamento del tetto al 5% delle quote di capitale aventi diritto al dividendo annuale), l’investimento é stato previsto nella quota degli investimenti illiquidi deliberati dal Fondo.
L’operazione ha una valenza istituzionale rispondendo all’auspicio, più volte formulato dal Governatore della Banca d’Italia, di completamento del piano di riforma del capitale sociale, e consentendo alle Banche venditrici che detengono l’eccesso di partecipazione in Bankitalia, di monetizzare per ammontare corrispondente, il capitale immobilizzato e disporre pertanto di risorse finanziarie da poter investire nell’economia reale (finanziamenti alle imprese e privati). È da ricordare che i fondi pensione negoziali sono stati istituiti dalle parti sociali ( imprese e lavoratori) e sostenere l’economia reale italiana rientra nei obiettivi primari della politica economica del paese.
Come investitori istituzionali a lungo termine, siamo assiduamente alla ricerca di soluzioni sicure, che stabilizzino il più possibile il livello complessivo di rischio/rendimento del portafoglio, nell’interesse di poter consolidare i rendimenti per i nostri iscritti, cosi’ da accrescere la pensione integrativa in uno scenario particolarmente critico dei mercati finanziari globali.É proprio di questi giorni la valutazione di FondEnergia di incrementare ulteriormente e nel perimetro normativo consentito, l’investimento in Bankit, consolidando una partecipazione complessiva di circa l’1,7% del capitale sociale, pari a € 127.000.000.
Mario Cribari
Presidente FondEnergia
fonte ilsole24ore