L’adesione alla previdenza complementare è irreversibile, una volta iscritti non si può tornare indietro e si va avanti fino alla maturazione dei requisiti previsti dalla legge per ottenere determinate prestazione alla maturazione del diritto alla pensione nel sistema obbligatorio, l’Inps, per la maggior parte dei casi.
Ma gli eventi della vita sono molteplici e non sempre si riesce a lavorare fino al pensionamento. Cosa succede in questi casi? Si perde tutto il risparmio previdenziale accumulato. Se fosse così avrebbero ragione coloro che pensano che il tenersi il TFR sia una scelta saggia ed oculata. Non è così ovviamente perché esistono delle forti tutele. L’iscritto, o l’aderente come si preferisce dire, potrà riavere il montante maturato in caso di perdita dei requisiti per l’adesione, invalidità, perdita del lavoro, decesso.
Il riscatto per premorienza destina il montante fino a quel momento accumulato in favore agli aventi diritto.
Il decreto legislativo 252/2005 indica i soggetti che hanno diritto al riscatto per premorienza e sono i9ndicati nel seguente:
- coloro che sono stati indicati al fondo pensione dall’aderente stesso, sia persone fisiche sia persone giuridiche (come enti del terzo settore ecc.);
- in assenza dei primi, si passa agli eredi testamentari;
- se manca anche il testamento, gli aventi diritto sono gli eredi legittimi, come previsto dall’art. 565 del Codice Civile, e dunque coniuge, discendenti, ascendenti (genitori e nonni), fratelli, sorelle e gli altri parenti fino al sesto grado.
Infine, se mancano tutti i soggetti precedentemente menzionati, la posizione individuale resta in capo al fondo e viene suddivisa tra tutti gli altri aderenti.
Il riscatto per premorienza è soggetto a tassazione e l’aliquota applicata dipende dal numero degli anni in cui il de cuius è stato iscritto al fondo nel fondo.
Le somme erogate (al netto della componente finanziaria che ha già scontato l’imposta sostitutiva del 20%, nonché dei contributi non dedotti) sono assoggettate a una ritenuta a titolo con aliquota del 15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno dopo il quindicesimo di partecipazione a forme pensionistiche complementari, fino a giungere a un’aliquota minima del 9%.
Anche questa prestazione, esattamente come la pensione integrativa, è dunque sottoposta a una tassazione agevolata.
Come designare i beneficiari del riscatto per premorienza
Per usufruire del riscatto per premorienza, l’iscritto a un Fondo deve innanzitutto manifestare la propria volontà generalmente compilando un form, un modulo on line presente nell’ area riservata agli aderenti, alla quale oggi è possibile accedere anche con lo SPID..
Per designare più di un soggetto, occorre indicare se si intende:
- suddividere il riscatto in parti uguali;
- assegnare a ciascuno una specifica percentuale;
- designare i soggetti in alternativa tra loro, ad esempio: il designato n. 2 riceve la somma in caso di morte del designato n. 1, il designato n. 3 riceve la somma in caso di morte sia del designato n. 1 che n. 2, ecc.
Se non si forniscono questi elementi le somme accumulate nel Fondo, saranno liquidate agli eredi indicati nel testamento del deceduto oppure a quelli stabiliti all’eredità legittima.
In assenza di tutti questi soggetti, come detto, la posizione individuale viene acquisita dal fondo pensione.
Per ottenere la prestazione, i soggetti aventi diritto al riscatto per premorienza (beneficiari o eredi che siano) devono compilare un apposito modulo ed allegare la documentazione probatoria richiesta.