Anche la Cina aumenta l’età pensionabile

Dopo l’Inghilterra anche la Cina ha in programma l’aumento dell’età pensionabile dei lavoratori, ma con un divario notevole: Nel Regno Unito si pensa di portare a 75 anni l’età pensionabile, nella Repubblica Popolare più ragionevolmente a 65.
Attualmente l’età di pensionamento in Cina è di 60 anni per gli uomini e 55 per le donne impiegate. È di 50 anni, invece, per le operaie. stabilita circa 60 anni fa, quando l’aspettativa di vita media era più bassa.
Lo scorso anno il numero di cittadini di età superiore ai 60 ha superato i 220 milioni, pari al 16 per cento della popolazione. Attualmente, l’età media di pensionamento in Cina è sotto i 55, rispetto ai circa 65 anni in molti altri paesi. Prendendo tutti questi fattori in considerazione, la Cina dovrebbe aumentare gradualmente l’età pensionabile.
L’aumento dell’età potrà essere diversificato a seconda dei settori di lavoro. Secondo ambienti g9overnativi cinesi il piano  di riforme probabilmente verrà attuato nel 2022 dopo un periodo transitorio di cinque anni.
I dati sulla popolazione mostrano che il numero di persone di età compresa tra 16-60 è diminuito a 911 milioni nel 2015, il quarto anno consecutivo di declino. Il 2 dicembre scorso, l’Istituto della Popolazione ed Economia del Lavoro e l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali ha pubblicato una relazione preliminare del governo sulla popolazione e il lavoro, in cui i ricercatori hanno suggerito una strategia in due fasi per cambiare l’età di pensionamento.
Come riportato dalla Reuters, infine, c’è un problema anche con i deficit dei fondi pensione, in Cina. Alcuni stimano il deficit di cassa potrebbe salire ad essere quasi a 11 trilioni nei prossimi 20 anni. Il cambiamento della  politica sulle pensioni oltre ad aggiustare i conti,  dovrebbe consentire la  flessibilità e tener conto delle esigenze dei vari gruppi di lavoro, e non dovrebbe prendere in considerazione solo le entrate e le uscite del fondo pensione.