Il direttore generale dell’Inps, Massimo Cioffi, è tornato al lavoro sospendendo l’autosospensione.
Come si ricorderà il direttore generale del’Inps, proveniente dall’Enel, si era autosospeso volontariamente, introducendo un istituto giuridico nuovo nel Pubblico Impiego, quello dell’autosospensione appunto, il 17 febbraio 2016, dopo essersi accordato col presidente Tito Boeri. La decisione nacque a seguito della notizia di essere indagato dalla Procura di Nocera Inferiore per abuso d’ufficio nell’ambito della gestione di una ispezione Inps in Enel, ispezione che ha evidenziato mancati versamenti per 40 milioni.
Durante il periodo di autosospensione il direttore generale del maggiore ente pensionistico assistenziale italiano, ha preparato una “memoria” da consegnare alla Procura della Campania. Dopo averlo fatto il 30 marzo scorso ha deciso di tornare in ufficio.
Questa decisione non mancherà di rinfocolare polemiche, soprattutto da parte di chi aveva da subito avversato quella nomina. Nel momento in cui si è deciso che le logiche della politica debbano prevalere sul perseguimento dell’interesse pubblico, non può che determinarsi uno scenario fosco per la collettività. E così, anche sull’Inps, si stanno assumendo decisioni che non rispondono alle esigenze di efficienza e di funzionalità dei cittadini e ancora meno a quelle dei lavoratori dell’Istituto.
“Purtroppo –afferma Turco della Uil – si tratta di una situazione destinata ad aggravarsi, la riforma di un Istituto come l’Inps non può prescindere dal confronto e dal dialogo con le parti sociali, altrimenti quella deriva che circa un anno fa avevamo annunciato non potrà che tradursi a breve in una triste realtà! Ma tutto ciò non può essere accettabile né da parte dei cittadini che fruiscono degli essenziali servizi previdenziali e socio-assistenziali dell’Istituto né da parte dei lavoratori costretti ad operare nei relativi servizi con metodologie e con assetti organizzativo funzionali frutto di decisioni assolutamente unilaterali, non partecipate e non condivise”.
Ed è proprio in questa direzione che si inquadra il ritorno del Direttore Generale, promotore di un progetto di riorganizzazione che ha sollevato le perplessità sollevate dallo stesso Collegio Sindacale dell’Istituto.