La portabilità delle prestazioni previdenziali

Lavoratori migranti: accordi bilaterali di sicurezza sociale e portabilità delle prestazioni pensionistiche e sanitarie. Seminario a Roma
Su iniziativa del Presidente dell’Istituto, in data 13/04/2016, la Direzione centrale Convenzioni Internazionali e Comunitarie ha organizzato presso la Direzione Generale un seminario sul tema della portabilità delle prestazioni previdenziali.
 Dopo i saluti e l’introduzione del prof. Boeri, il prof. Robert Holzmann, membro dell’Austrian Academy of Sciences, ha presentato un suo recente studio sulla portabilità delle prestazioni sociali, condotto nell’ambito di un progetto per la World Bank, dal titolo: “Gli accordi bilaterali di sicurezza sociale favoriscono la portabilità delle prestazioni pensionistiche e sanitarie? Un documento di sintesi riguardante quattro corridoi migratori tra Stati membri dell’UE e Stati extra UE”.
 In particolare, sono stati riassunti i risultati degli studi condotti sugli accordi bilaterali in materia di sicurezza sociale in vigore tra quattro Stati membri UE e due Stati extra UE, comparandoli nell’ambito dei relativi quattro corridoi migratori (Austria-Turchia, Germania-Turchia, Belgio-Marocco e Francia-Marocco), e sono state esposte le considerazioni conclusive del lavoro.
 Gli accordi bilaterali esistenti tra i Paesi di provenienza e i Paesi di destinazione dei flussi migratori sono considerati lo strumento più importante per fornire una base giuridica per il mantenimento del diritto finalizzato alla portabilità delle prestazioni previdenziali a favore dei lavoratori migranti. Tuttavia, allo stato attuale, la portata di tali accordi è sottovalutata, in termini di potenzialità, e scarsamente analizzata da un punto di vista economico.
 La valutazione comparata di questi accordi bilaterali è stata condotta nell’ambito di un contesto metodologico e in base a tre criteri specifici:
•parità di trattamento per gli individui
•equità fiscale tra Paesi
•efficacia amministrativa sia per i Paesi che per i lavoratori migranti che trarrebbe ulteriore vantaggio dal maggior utilizzo degli scambi telematici dei dati tra le Istituzioni di sicurezza sociale competenti.