Dopo più di un anno dalla scadenza del mandato di Rino Tarelli, il governo ha nominato, dopo tutti i pareri  delle Commissioni parlamentari, Mario Padula a presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, la Covip che nel frattempo è stata brillantemente guidata da Francesco Massicci che aveva tutti i titoli per assumere il delicato incarico, avendo svolto per più di un anno le funzioni di presidente. Ma evidentemente si è preferito privilegiare un rientro di un lavoratore dall’estero in quanto il nuovo presidente insegna Economia politica all’Università della Svizzera Italiana, mentre negli anni passati ha insegnato all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha collaborato con La Voce, il sito su cui scriveva anche Boeri e speriamo che non dia le stesse sorprese, proprio sui temi relativi alla previdenza complementare nel 2006, in vista della riforma del Tfr nel 2007. Di recente ha pubblicato lavori sulle pensioni, i temi demografici, la trasmissione dei patrimoni immobiliari.
“Il primo punto è rendere tutti attenti sulle decisioni di risparmio previdenziale, a livello collettivo e individuale, tenendo ben presente il trade-off, il bilanciamento, tra rischi e rendimenti”. Così  Mario Padula, si espresse con i  deputati, chiamati a dare un parere sulla sua nomina, Padula, che si definisce un “ricercatore” esperto “sugli impatti economici della transizione demografica”, chiarisce come “abbia anche ben presente il tema del conflitto d’interesse”. Rispondendo alle domande in commissione Lavoro, Il neo presidente tiene a precisare, bontà sua, come su questi fronti la Covip già fa “un lavoro egregio”. Ovviamente, spiega, in generale “esistono delle criticità dovute al fatto che il processo di trasformazione del sistema previdenziale è in divenire e ogni giorno presenta una nuova sfida”. Vedremo.