Il fondo complementare del Trentino AA ha varato un ambizioso progetto di rafforzamento del welfare regionale in tutti i suoi aspetti, dalla previdenza integrativa tramite il risparmio previdenziale a un welfare regionale complementare    
Il 29 aprile scorso sono stati presentati  i risultati soddisfacenti del progetto di previdenza complementare regionale Pensplan. I dati confermano nel tempo l’importanza di sostenere e sviluppare questo sistema per il futuro della popolazione della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, non solo in termini di risparmio previdenziale ma anche di secondo welfare, inteso come protezione della persona lungo tutto il proprio ciclo di vita.
“La decisione di aderire a una forma di risparmio previdenziale è un’assunzione di responsabilità da parte di ogni lavoratrice e lavoratore per una miglior qualità di vita futura personale e della propria famiglia, ma è anche una forma di solidarietà sociale, perchè l’adesione a un fondo pensione territoriale ha ricadute economiche positive nell’economia locale”, afferma Plotegher.
I risultati conseguiti confermano l’impegno della Regione per la valorizzazione del capitale pubblico investito a sostegno del benessere della popolazione del nostro territorio, nonchè la qualità e la diffusione dei servizi offerti ai cittadini.Una buona base dalla quale partire per continuare a lavorare allo sviluppo di un Progetto di welfare complementare volto a proteggere il futuro dei cittadini della nostra Regione.
Il capitale sociale di Pensplan Centrum
Nel 2015 il rendimento del capitale sociale di Pensplan Centrum è stato pari al 2,13%. Il bilancio mostra un avanzo positivo di gestione di circa 1,5 milioni di euro. Il capitale sociale della società ammonta a 258.204.548 euro.
“Tale risultato conferma l’autonomia e la sostenibilità finanziaria del progetto di previdenza complementare regionale”, spiega la Presidente Laura Costa e continua: “In sostanza i rendimenti ottenuti dagli investimenti riescono a finanziare le attività di Pensplan Centrum stessa, senza dover intaccare il livello del patrimonio datole in dotazione che, per legge, ha natura meramente funzionale alle finalità sociali perseguite dalla legge regionale.”
Attività e servizi
Negli ultimi quattro anni la società Pensplan Centrum ha registrato un forte incremento delle proprie attività e numeri, in particolare: un aumento del 3% medio annuo del numero degli aderenti ai fondi pensione gestiti; un aumento del 5% medio annuo delle aziende gestite; un aumento del 9% medio annuo delle attività amministrative (circa 166.000 pratiche nel 2015) e un aumento del 13% medio annuo dei contatti ricevuti (oltre 58.000 tra mail, telefonate e consulenze nel 2015, pari a più di 230 contatti al giorno lavorativo). Inoltre nel 2015 sono stati formati quasi 800 soggetti, tra studenti e apprendisti, operatori Pensplan Infopoint e altri moltiplicatori del Progetto.
Nonostante l’aumento di operatività, Pensplan è riuscita a non aumentare i propri costi di gestione e a mantenere una stabilità degli stessi, operando con uno standard di qualità elevato, e tuttora in crescita, rispetto ai servizi erogati.
La previdenza complementare in Regione
L’andamento degli iscritti ai fondi pensione istituiti in Regione mostra un tasso di crescita per il 2015 inferiore solo al 2007, anno dove si era registrato un evidente boom di adesioni in seguito alla riforma delle pensioni. Questa importante raccolta di nuove adesioni è da ricondurre tra l’altro anche al successo dei nuovi progetti realizzati nel corso dello scorso anno, primo tra tutti il Risparmio casa. In totale gli aderenti ai fondi pensione istituiti in Regione sono oltre 190.000.
In Trentino-Alto Adige/Südtirol un lavoratore su due risulta iscritto a una forma di previdenza complementare, mentre nel resto d’Italia il tasso di adesione è ancora pari al 30% circa. Di questi, tre lavoratori su quattro hanno scelto di aderire a un fondo pensione all’interno del Progetto Pensplan, e quindi o al fondo pensione negoziale Laborfonds, oppure a uno dei tre fondi pensione aperti tra Pensplan Plurifonds, Raiffeisen e Pensplan Profi.
Sul fronte dei rendimenti il 2015, seppur penalizzato dall’innalzamento dell’aliquota di tassazione dei rendimenti previsto dalla legge di stabilità 2015, si chiude con valori positivi per i fondi pensione istituiti in Regione con risultati in media superiori alla rivalutazione del TFR. In particolare le linee a maggiore componente azionaria hanno conseguito i rendimenti maggiori. Nel 2015 il rendimento medio per gli aderenti residenti in Regione è stato pari al 3,41% rispetto all’1,20% della rivalutazione del TFR.
I dati sui patrimoni dei fondi pensione istituiti in Regione evidenziano negli ultimi 10 anni una continua crescita, sempre a due cifre, arrivando per il 2015 a superare l’importo totale di tre miliardi di euro con un incremento rispetto all’anno precedente dell’11% circa. Il sistema dei fondi pensione territoriali garantisce un’importante ricaduta locale delle risorse investite, in quanto gran parte delle imposte sui rendimenti dei fondi pensione (imposta sostitutiva del 20%) contribuisce alla fiscalità generale del nostro territorio grazie ad accordi resi possibili dallo Statuto di autonomia. Nel 2015 l’imposta sostitutiva versata dai fondi pensione è stata pari a 37,32 milioni di euro. Pertanto queste importanti risorse risultano nuovamente disponibili per ulteriori progetti a livello locale.
Sviluppo del welfare complementare regionale
Accanto alla promozione della previdenza complementare locale la società Pensplan Centrum è diventata nel tempo un riferimento per quanto riguarda progetti dedicati alla protezione della persona e della sua famiglia nel ciclo di vita (es. Risparmio casa/Bausparen). “In futuro, in relazione ai cambiamenti sociali e demografici della popolazione e alle conseguenti nuove necessità espresse dai cittadini, l’impegno di Pensplan sarà strategico per lo sviluppo di un secondo welfare regionale che sappia proteggere le persone rispetto a possibili rischi attuali e futuri nei diversi momenti del loro ciclo di vita. Per questo, oltre a valorizzare gli interventi già esistenti è sempre più importante sostenere nuove progettualità volte ad affrontare i temi più urgenti, come quello della non autosufficienza dei nostri anziani, il risparmio previdenziale dei giovani e delle donne” evidenzia l’Assessora competente Violetta Plotegher.
Rientrano nei progetti per il 2016 l’importazione del modello Risparmio casa anche in Trentino, visti gli straordinari risultati registrati nella Provincia di Bolzano, il progetto della “busta arancione”, che darà al singolo interessato un quadro completo della propria pensione futura (obbligatoria e complementare) e quindi la possibilità di agire per tempo per garantirsi una copertura adeguata e, su input dell’Assessora Violetta Plotegher, la collaborazione con l’OCSE per l’analisi e l’elaborazione di proposte per l’implementazione di modelli di secondo welfare territoriale attento alle sfide del futuro.E poi, spiega Plotegher, uno studio avviato con l’Ocse su un progetto per la non autosufficienza.
 Qui, però, è scoppiata la bufera con i sindacati presenti alla conferenza stampa che hanno lamentato il mancato coinvolgimento delle forze sociali anche perchè  quegli stessi attori sono stati lasciati a metà del cammino con il ritiro di Pensplan dal progetto Sanifonds, imperniato proprio sulla non autosufficienza.I sindacati ricordano che «Il successo della previdenza complementare deriva dal fatto che l’abbiamo progettata insieme”. C’è da precisare però che questo studio riguarda casi non coperti da Sanifonds, ma la «ferita» di metodo rimane.
Anche quest’anno ci sarà la seconda edizione ufficiale dell’Equal Pension Day, giornata annuale istituita dall’Assessorato regionale alla previdenza complementare in condivisione con l’Alleanza Regionale per le Pari Opportunità e avente come tema la disparità pensionistica tra uomo e donna. Nel 2016 la giornata avrà come focus il mondo delle lavoratrici autonome e libere professioniste, con particolare attenzione alla popolazione più giovane.