Il nuovo contratto dei metalmeccanici rilancia il welfare integrato

Il 26 novembre 2016 dopo 8 anni è stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Già questo solo elemento è una notizia per due motivi, il primo, vede la conferma del contratto nazionale che si dava per tramontato, il secondo che viene firmati unitariamente da Cgil Cisl Uil.
Tra le novità principali e una delle notizie che ha incontrato favore e apprezzamento da parte dei lavoratori metalmeccanici è l’aumento dello stipendio di circa 92 euro al mese. La somma comprende misure di welfare aziendale e il recupero per l’inflazione a partire da giugno 2017.
Welfare: per i metalmeccanici è riconosciuto un contributo di 156 euro a titolo di assistenza sanitaria integrativa, estesa anche ai familiari a carico e ai conviventi. La somma sarà totalmente a carico dell’azienda. Inoltre sono previsti dei benefit che nel 2017 saranno pari a 100 euro, nel 2018 a 150 euro e 200 euro nel 2019. I lavoratori potranno spendere la somma in buoni carburante, spese scolastiche e altri beni o servizi.
Previdenza complementare: la previdenza integrativa dei metalmeccanici Cometa graverà sui conti delle aziende dall’1,6% al 2%. L’obiettivo è incentivare la valorizzazione dello strumento della pensione complementare, per garantire maggiore sicurezza e stabilità futura dei lavoratori.