Una guida comune dei fondi Espero e Perseo Sirio

 La “Mia scelta previdente“, la nuova Guida alla pianificazione della pensione nel pubblico impiego, realizzata dai fondi Espero e Perseo Sirio, è stata presentata il 3 novembre scorso a  Montecitorio nel corso di un Convegno al quale hanno partecipato, tra gli altri, Marina Sereni (Vicepresidente Camera dei Deputati), Cesare Damiano (Presidente Commissione Lavoro Camera dei Deputati), Stefano Patriarca (Nucleo Tecnico per il Coordinamento della Politica Economica), Sergio Gasparrini (Presidente Aran), Wladimiro Boccali (Presidente Fondo Perseo Sirio) e Roberto Natoli (Presidente Fondo Espero).
Espero e Perseo-Sirio sono gli unici fondi pensione complementare   dei dipendenti della Scuola, della Pubblica Amministrazione e della Sanità. Manca ancora un fondo complementare per i dipendenti del Comparto Sicurezza. Il tema è stato lanciato nel corso del convegno, ma nessuno ha colto l’occasione per illustrare i propri intendimenti, idee o semplici previsioni.
I risultati delle forme pensionistiche complementari hanno risentito dell’andamento contrastato dei mercati finanziari nel corso del primo semestre dell’anno. Le turbolenze hanno interessato soprattutto i titoli azionari; non ne hanno risentito i corsi obbligazionari, continuando a beneficiare dell’orientamento espansivo delle politiche monetarie adottate dalle banche centrali. I rendimenti medi, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, si sono attestati all’1 per cento nei fondi negoziali; risultati più elevati si sono osservati nelle linee a maggior contenuto obbligazionario e anche in quelle bilanciate; il rendimento dei comparti azionari è stato negativo. Nel primo semestre del 2016 il TFR si è rivalutato, al netto delle tasse, dello 0,6 per cento.
La previdenza complementare è una scelta volontaria. I vantaggi: costi contenuti, deducibilità fiscale, sicurezza, trasparenza e il contributo del datore di lavoro. I fondi pensione complementare per il pubblico impiego hanno costi di gestione contenuti rispetto ad altre forme pensionistiche; la loro natura senza scopo di lucro necessita di rendere efficienti i processi decisionali e di ottimizzare le proprie risorse.
Investimento di meno di un euro al giorno: è possibile iniziare con un contributo base pariall’1% della retribuzione annua (per esempio 25 euro/mese pari a 0,82 euro/giorno).
Raddoppiamento del contributo: versando, oltre al TFR, un contributo di almeno 1% della retribuzione utile al calcolo del TFR, si ha diritto al versamento da parte del proprio datore di lavoro di un ulteriore 1%.
Vantaggi fiscali.
I contributi versati sono deducibili dal reddito complessivo, il vantaggio fiscale viene percepito direttamente in busta paga. Inoltre, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione è più favorevole rispetto ad altri prodotti assicurativi (20%contro 26%). I fondi pensione costituiscono la soluzione più idonea per integrare la pensione obbligatoria, rispetto al cosiddetto “fai da te”. COVIP ha registrato in questi anni risultati positivi per i fondi pensione, riconoscendo i benefici derivanti dagli incentivi fiscali esistenti e, in particolare per i fondi pensione contrattuali, il contributo del datore di lavoro e i contenuti costi di gestione. Per i lavoratori della PA o della sanità.
I patronati convenzionati, oltre a essere un supporto informativo, svolgono anche un ruolo di consulenza permettendo, ad esempio, di simulare la pensione futura. Uno strumento sostitutivo alle cosiddette Buste Arancioni dell’INPS, non ancora disponibili (ma in fase di implementazione) per i dipendenti del pubblico impiego.