Roma, 27 dicembre 2016 – Le pensioni più basse, se non potranno contare sulla classica rivalutazione annuale, potranno fare affidamento, però, per il 2017 sul doppio intervento sulla cosiddetta quattordicesima previsto dall’ultima legge di Stabilità: da un lato l’aumento del 30 per cento (tra 100 e 150 euro in più) per coloro che già avevano diritto alla somma aggiuntiva una tantum; dall’altro, l’attribuzione dello stesso bonus, nella versione base, a circa un milione e 200mila pensionati in più.
La «quattordicesima» , introdotta nel 2007 dal governo Prodi è corrisposta una volta l’anno nel mese di luglio e spetta ai pensionati con almeno 64 anni di età. Ma la sola soglia anagrafica non basta per conquistarla: occorre guardare anche alle condizioni di reddito e ai contributi dei soggetti potenzialmente interessati. Partiamo dal reddito: fino a oggi la somma è stata attribuita ai pensionati con redditi fino a 1,5 volte il trattamento minimo (fino a 750 euro mensili): ebbene, coloro che si trovano in questa fascia potranno ottenere nel 2017 un aumento del 30 per cento della somma spettante. E, dunque, se si tiene conto anche dei contributi versati, il quadro che emerge è il seguente: se si è pensionati ex lavoratori dipendenti e si hanno fino a 15 anni di contributi, la somma annua aggiuntiva passa da 336 euro a 437. Se gli anni di contribuzione vanno da 16 a 25, si sale dai 420 euro attuali a 546. Se, infine, si ha un’anzianità contributiva superiore a 25 anni, la «quattordicesima» passerà da 504 a 655 euro. Gli importi sono uguali anche se si è pensionati ex lavoratori autonomi, ma sono richiesti più anni di contribuzione per ogni fascia: fino a 18 anni, da 19 a 28, sopra i 28. Nel 2017, però, come accennato, la somma aggiuntiva verrà estesa anche a coloro che hanno un reddito che arriva fino a due volte il trattamento minimo Inps: in pratica, fino a mille euro mensili, 13mila l’anno. Il che farà passare i destinatari a quota 3,4 milioni circa, 1,2 in più degli attuali.
Solo che per coloro che rientrano in questa seconda fascia, il bonus verrà erogato nella versione originaria, senza l’aumento del 30 per cento. Ma si tratta comunque di una somma che prima non era corrisposta per niente. In pratica, seguendo la scaletta indicata, se si è pensionati ex lavoratori dipendenti e si hanno fino a 15 anni di contributi, la somma annua aggiuntiva sarà di 336 euro. Se gli anni di contribuzione vanno da 16 a 25, si sale a 420 euro. Se, infine, si ha un’anzianità contributiva superiore a 25 anni, la «quattordicesima» sarà di 504 euro. Per i pensionati ex lavoratori autonomi, come nel caso precedente, sono richiesti più anni di contributi per ogni scaglione: fino a 18 anni, da 19 a 28, sopra i 28.