Nel 2016 liquidate 127.000 pensioni in meno

L’Inps ha pubblicato il 2 gennaio 2017 il monitoraggio delle pensioni liquidate lo scorso anno.   Nel 2016  le nuove pensioni liquidate sono diminuite del 22,1%: si passa dalle 570.002 del 2015 alle 443.477 dell’anno scorso.
 A diminuire in modo più consistente infatti sono le nuove pensioni di vecchiaia diminuite del 30,2% perchè il limite di età nel 2016 è stato ulteriormente spostato di 4 mesi. Il prossimo spostamento sarà effettuato nel 2019 e da quella data l’aggiornamento non sarà più triennale ma biennale. La corsa alla pensione diventerà sempre più affannosa.
Proprio per rompere questa corsa è stata congegnata l’Ape nelle sue tre versioni, volontaria, sociale e aziendale. Vedremo poi quali sono gli effetti che avrà prodotto alla fine della fase sperimentale, sempre all’inizio del 2019.
Stabile l’importo medio dell’assegno che si attesta a 987 euro. Le nuove pensioni di vecchiaia scendono a quota 113.500 dalle 162.815 del 2015 (-30,2%). Le nuove pensioni d’anzianità calano a 112.529 da 157.522 (-28,5%). In calo anche le pensioni d’invalidità (da 51.684 a 43.423) e quelle destinate ai superstiti (da 197.981 a 174.025)
Guardando ai lavoratori dipendenti nel complesso (sono esclusi i dipendenti pubblici) e alle tre principali gestioni dei lavoratori autonomi (coltivatori, artigiani e commercianti), la contrazione del numero di liquidazioni registrata nel primo semestre 2016 rispetto agli analoghi valori dell’anno precedente, si attenua nel secondo semestre dell’anno: per il 2016 infatti sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono aumentati di 4 mesi per effetto dell’incremento della speranza di vita registrato dall’Istat e quindi solo a partire dal mese di giugno si iniziano a liquidare le pensioni di vecchiaia (agli uomini) e anticipate (ad entrambi i generi) relative ai soggetti che perfezionano il nuovo requisito richiesto nell’anno 2016.
Inoltre va tenuto presente che per le donne la L.214/2011 ha previsto un incremento dell’età di vecchiaia di ulteriori 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 1 anno per le autonome, quindi i pensionamenti di vecchiaia registrati nel corso del 2016 si riferiscono sostanzialmente alle lavoratrici che avevano perfezionato il vecchio requisito a dicembre 2015 e che si sono pensionate a partire da gennaio 2016.