I fondi della cooperazione avviano la fusione

(Roma 21.2.2017) Anticipando quando prevede la legge sulla concorrenza, persasi nell’Aula del Senato, i fondi della cooperazione attuano un importante processo di aggregazione. Stamani le parti istitutive Agci, Confcooperative, Legacoop (riunite nell’Alleanza delle cooperative) e Cgil, Cisl, Uil hanno firmato il documento di fusione tra  Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop, i tre fondi di previdenza complementare al quale aderiscono i lavoratori del sistema cooperativo, con complessivamente oltre 117mila iscritti e 1,8 miliardi di euro di patrimonio in gestione. Il fondo unico della cooperazione si collocherà tra i maggiori al quinto posto tra i fondi pensione per iscritti  e all’ottavo posto per patrimonio.
“È un accordo di portata storica”, commentano le parti, sottolineando che è “il primo nel suo genere in Italia e porta alla nascita di un fondo pensione unico per i lavoratori delle imprese cooperative.
Le economie di scala consentiranno il contenimento dei costi e miglioreranno la dinamica dei rapporti contrattuali con gli enti gestori delle risorse patrimoniali, quantità e qualità dei servizi offerti e assetti organizzativi, consolidando la governance, in un quadro di rafforzamento dei legami solidaristici e di miglioramento delle relazioni industriali”.
Da diversi anni era stato messo in campo un piano per l’accorpamento dei tre fondi, le cui sedi operative per un certo periodo hanno “convissuto” all’interno degli stessi uffici. Ora una decisione che punta a “coniugare al meglio efficienza e rappresentanza, favorendo, attraverso il raggiungimento di dimensioni più competitive, una rendita migliore agli iscritti”.  Le parti si sono “impegnate ad attivare tutte le iniziative necessarie per rilanciare e sostenere le adesioni anche per via contrattuale alla previdenza complementare con il fine di promuovere cultura ed educazione previdenziale”.