Oggi 2 febbraio 2017 in una audizione alla Commissione lavoro del Senato il ministro del Lavoro Poletti audizione afferma che i conti previdenziali sono in ordine rispondendo così indirettamente  alle critiche del presidente dell’Inps, che aveva affermato che l’ultima riforma ha solo il pregio di aggravare la situazione per le generazioni future. “L’Ape potrà partire ai primi di maggio.

Poletti ha sottolineato i “criteri di equità e sostenibilità” nelle scelte del governo, spiegando che sono stati adottati “meccanismi di flessibilità che non gravano sul bilancio pubblico, che invece sarebbe peggiorato seguendo altre proposte ventilate in questi mesi”. Quanto alla mina sganciata sui conti pubblici, “i nostri interventi sono pienamente sostenibili: non danno problemi né per il sistema previdenziale né per il bilancio dello Stato”. Per altro, ha aggiunto Poletti, “gli interventi sono stati sistematicamente esaminati dall’Inps” prima di esser adottati. Il titolare del Welfare ha spiegato che anche la relazione con l’Europa su questi aspetti non dà adito ai problemi. Il debito implicito “non è un indicatore di sostenibilità del bilancio pubblico” e quindi “siamo di fronte a un fenomeno che non ha alcuna incidenza significativa rispetto alla spesa e al bilancio dello Stato e non propone problemi in questo senso”, ha argomentato ancora Poletti in merito alle preoccupazioni del presidente Inps. “Boeri ha sollevato il tema del debito pensionistico implicito – ha spiegato poletti – ma avendo l’Inps emanato una comunicazione che qualifica e definisce il debito implicito, io credo si possa assumere il dato che il debito pensionistico implicito non è un indicatore sostenibilità del bilancio pubblico e non può essere usato come tale”.