Le pensioni dei professionisti ammontano a 3,4 mld

Per la previdenza privata dei professionisti le Casse privatizzate, senza nessun onere a carico dell’Inps né dello Stato vengono erogati circa 3,4 miliardi l’anno. Le Casse privatizzate dei liberi professionisti operano ancora in regime misto retributivo e contributivo. Questi enti hanno erogato trattamenti di vecchiaia e anzianità per 3,4 miliardi, appunto, a oltre 197mila iscritti in quiescenza (a fronte di 914mila attivi). Con una spesa che nel periodo 2011-2016 è cresciuta del 30 per cento. Senza tenere il passo con l’arrivo di nuove leve: i giovani nuovi iscritti infatti viaggiano a un ritmo di crescita del (solo) 13% nello stesso periodo. Aumento, peraltro, in gran parte dovuto ai 50mila avvocati iscritti d’ufficio nel 2014-2015, senza i quali l’incremento si sarebbe più che dimezzato. A conferma del fatto che la libera professione diventa sempre meno attraente.
Nonostante questo, le manovre sulle aliquote contributive degli anni scorsi garantiscono la tenuta e la sostenibilità economica di insieme di fronte agli stress test a 50 anni imposti dalla riforma Fornero: sempre nel 2016, infatti, gli iscritti hanno versato oltre sei miliardi di contributi, il 26% in più rispetto al 2011. Nel complesso, dunque, il sistema al momento è in equilibrio anche se su ognuna di queste realtà grava l’incognita del cumulo gratuito, possibilità estesa anche a questi professionisti dal 2017 ma non ancora quantificabile in assenza di istruzioni dettagliate.
In più, nel periodo considerato, il patrimonio per iscritto, un ulteriore indice “grezzo” di solidità, è sempre aumentato, fino a raggiungere la cifra record di oltre 190mila euro per i notai, tallonati dai 94mila euro per i commercialisti. Proprio questi ultimi vantano anche un solido rapporto tra attivi e pensionati: dietro ogni “assegno” di vecchiaia o anzianità staccato da questa cassa (Cnapdc) ci sono i contributi versati da 9 attivi. Ottimo rapporto (8 a 1) anche per gli avvocati che stanno cogliendo i frutti dell’iscrizione automatica alla cassa forense di tutti gli iscritti all’Ordine. Sempre di più queste casse stanno investendo nell’assistenza integrativa e nelle politiche di welfare, anche per attrarre nuovi giovani: 178 i milioni investiti su questo fronte nel 2016, un terzo in più rispetto ai sei anni precedenti.
Fonte: Sole 24ore