Il nuovo contratto per i dipendenti delle Poste prevede il rafforzamento della previdenza integrativa e  la nascita di un Fondo sanitario in grado di garantire l’assistenza integrativa gratuita ai propri dipendenti. Il personale non dirigenziale ha ottenuto 103 euro di aumento pro capite (di cui 81,5 per aumenti salariali, 12,5 per Fondo sanitario, 8 come Fondo Previdenza integrativa, pari a un incremento del contributo aziendale dall’1,9 al 2,3% della retribuzione utile) e 1 euro di maggiorazioni per alcuni istituti contrattuali. Inoltre è prevista una “una tantum” di 1.000 euro per il 2016-17, che i dipendenti riceveranno con lo stipendio di gennaio 2018.
La novità consiste nell’adesione collettiva dei lavoratori al Fondo sanitario di Poste Vita attraverso un piano di prestazioni specifico per i dipendenti del gruppo. Il piano è articolato in due parti e prevede un livello base, ovviamente gratuito, al quale si affianca un livello “plus”, a pagamento, che prevede ulteriori prestazioni. Il livello base, in linea generale, si articola su 7 macro-aree: ricovero per i grandi interventi chirurgici, indennità sostitutiva giornaliera per gli stessi interventi, diagnostica di alta specializzazione, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni per mamma e bambino  e anche prestazioni odontoiatriche. Per tutte queste tipologie, Poste (convenzionata a 5mila strutture sanitarie) prevede la copertura sanitaria totale che, ad esempio, può arrivare, nel caso degli interventi chirurgici più complessi, a rimborsi fino a 75 mila euro annui. Tra l’altro l’assistenza , della quale usufruiscono i dipendenti fino a 70 anni di età ( e dopo?) può essere estesa anche ai componenti del nucleo familiare fino a 65 anni ( e dopo?). Il contratto prevede una rendita mensile pagata per tutta la vita in caso di non autosufficienza, di rimborso ticket sanitari per accertamenti diagnostici e di pronto soccorso.