Damiano: Quota 100 senza Ape social è fragile

Si resta in attesa del testo definitivo del maxi emendamento del Governo alla Legge di bilancio per capire cosa succederà in tema di riforma delle pensioni. Cesare Damiano, per il momento, non ha trovato traccia della proroga dell’Ape sociale. “Se così fosse causeremmo un grave danno a chi svolge i lavori più faticosi, a chi non arriva ai 38 anni di contributi e soprattutto ai disoccupati che, con 63 anni di età e appena 30 anni di contributi possono già andare in pensione”. L’ex ministro ci tiene a evidenziare che “Quota 100 senza l’Ape sociale è una misura fragile che penalizza i più deboli. Se non la si proroga entro la fine dell’anno scade al 31 dicembre, tra pochi giorni, e si crea un vuoto normativo”. Damiano condivide anche le perplessità dei sindacati sulla manovra, in particolare “quanto detto dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in materia previdenziale, condannando l’annunciato blocco della rivalutazione delle pensioni sopra i 1.500 euro lordi mensili. Si tratta di una misura iniqua che, ove assunta, andrebbe a colpire i redditi di persone anziane. Ovvero, colpirebbe redditi anche modesti, frutto di oneste fatiche, nonché figure sociali che, in quanto pensionati, non possono più lottare con lo sciopero in difesa dei propri diritti”.

fonte: il sussidiario.it