Oggi c’è stato il RDC DAY e non c’è stato l’assalto alla diligenza come qualcuno pensava forse rimanendo un po’ deluso da questo inizio in sordina. Nessuna ressa negli uffici postali, nessuno assalto ai Caf, nessun intervento delle Forze dell’Ordine per sedare tafferugli. Comunque 30.000 domande non sono poche. Vedremo l’andamento per i prossimi giorni. Intanto nella memoria depositata da Cgil, Cisl e Uil in audizione alle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera in merito al Reddito di cittadinanza-quota 100, ci sono richieste puntuali sul riordino complessivo sulla previdenza a partire da un intervento più ampio, di tipo organico e strutturale che preveda una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età e, per quanto riguarda il sistema contributivo il superamento del vincolo degli importi soglia dell’assegno (1,5 e 2,8 volte l’assegno sociale).
Il tema dell’aspettativa di vita andrebbe visto nel suo complesso, non in modo parcellizzato e,
quindi, bisognerebbe superare la doppia penalizzazione che i lavoratori subiscono per effetto del
contemporaneo aumento dell’età e la modifica dei coefficienti di trasformazione del calcolo
della pensione.
I lavori non sono tutti uguali. Per questo motivo è necessario ricostituire quanto prima la Commissione tecnico scientifica per lo studio dei lavori gravosi e usuranti .
La proroga dell ’Ape sociale, deve essere spostata fino al 2021, allineandola alla sperimentazione di “quota 100”, nell’attesa di una riforma più strutturale e organica
L’antcipo del trattamento di fine servizio dei lavoratori pubblici tramite il prestito agevolato non è
la risposta che da anni chiediamo rispetto alla liquidazione in tempi congrui delle liquidazioni nella
pubblica amministrazione. Per questo chiediamo un intervento che il differimento oggi presente
per il pagamento del Tfr e Tfs nel settore pubblico. L’innalzamento del limite da 30.000 a 45.000
euro allarga sicuramente i margini di scelta ma si tratta comunque di una misura
parziale, inoltre la procedura prevede molti passaggi, tra cui l’accordo con Abi.
Inoltre, con questo meccanismo vengono discriminati i dipendenti pubblici assunti dopo il
2000 ai quali si applica il regime del trattamento di fine rapporto (Tfr) perché l’agevolazione fiscale
prevista ad essi non è applicabile.
Il riconoscimento a fini previdenziali del lavoro di cura è un altro tema della Piataforma unitaria
che guarda verso un sistema previdenziale orientato a rispondere alle esigenze della società del
futuro.
In merito alla prescrizione dei contributi dei lavoratori pubblici, prevista nell’artcolo 19 del decreto
legge, è necessario includere tutti i lavoratori con iscrizione alla casse gestite dall’ex Inpdap
e bisognerà far decorrere l’inizio della prescrizione per tutti contributi (non solo quelli fino al 31.12.2014) dal 01.01.2022.
E’ altresì indispensabile procedere alla separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale, così da poter giungere ad una corretta rappresentazione della spesa pensionistica italiana.
Per quanto riguarda la governance degli enti previdenziali, la sola reintroduzione del CdA non è
sufficiente. Deve essere rafforzato il ruolo dei Comitati di indirizzo e vigilanza dotandoli di reali ed
esigibili poteri di indirizzo e controllo.
Sulla Previdenza complementare, è necessario rilanciare le adesioni, attraverso un nuovo periodo
di silenzio assenso e una adeguata campagna informativa istituzionale. Il Governo ed il Parlamento
devono incentivare fiscalmente le adesioni; riportare la tassazione degli investimenti dei fondi
pensione ad una aliquota non superiore all’11%; promuovere le condizioni perché i fondi investano in economia reale, prediligendo il sostegno alle infrastrutture e allo sviluppo.
Inoltre, nonostante alcuni emendamenti vengano incontro all’esigenza di anticipare le procedure
di concorso nella pubblica amministrazione per accelerare le assunzioni sussistono
troppi vincoli che, a fronte del pensionamento di decine di migliaia di dipendenti, rischiano di compromettere la garanzia di servizi essenziali .