Fondi pensione. Lavorare con contratto a tempo indeterminato assicura pensione dignitosa. Ma con piani pensionistici individuali si può andare oltre il dignitoso

Magari si potrà dare una mano a figli e nipoti, o fare quel bel viaggio tanto sognato.
Le statistiche a proposito di fondi pensione parlano chiaro: 3 lavoratori su 100 hanno aderito per lo più nel nord-est. Purtroppo il numero di lavoratori giovani che vi hanno aderito è molto basso e la causa risiede nel lavoro precario e nei salari troppo bassi.
Cosa sono i fondi pensione
Esistono due tipi di fondi pensione: chiusi e aperti. Quelli chiusi sono legati ai contratti collettivi di lavoro ed ogni settore ha il proprio fondo. I fondi aperti sono invece destinati a tutti i lavoratori, sia autonomi che dipendenti.
Vi sono infine i Piani Individuali Pensionistici che sono delle assicurazioni con scopi pensionistici.
I fondi pensione, come si sarà già intuito, garantiscono una somma extra quando si smette di lavorare (per vedere nel dettaglio tutti i fondi pensione è possibile consultare la pagina di Assicurazionivita.net).
A parte questo, però, ci sono dei vantaggi a livello fiscale.
I contributi versati nel fondo pensione, aperto o chiuso che sia, sono deducibili per un importo massimo di 5.164,57 euro l’anno. Si abbassano quindi il reddito imponibile e le tasse da pagare. Certo, restano da versare le tasse sul Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) e sui contributi versati (cui già è stata applicata la deducibilità), ma tutto questo ha una tassazione agevolata che va dal 9 al 15%.
Si può chiedere un anticipo sul fondo pensione?
Proprio come si fa con il Tfr, anche con il fondo pensione è possibile chiedere un anticipo, ma è necessario essere iscritti al fondo da almeno 8 anni se si chiede l’anticipo per comprare o ristrutturare casa, o per chiedere fino a un massimo del 30% dei soldi per qualsiasi altro motivo.
Per le spese sanitarie l’anticipo può essere chiesto anche prima
Se, per qualsiasi motivo, si cambia lavoro e si passa quindi da un fondo di categoria aperto a un altro, si paventano due possibilità. La prima è riscattare il fondo, mentre la seconda è chiedere il trasferimento della somma da un fondo all’altro.
Cosa succede quando si va in pensione
Esistono dei calcolatori che permettono, inserendo alcuni dati, di sapere a quanto ammonterà la rendita del fondo pensione.
Quando arriva il momento della tanto attesa pensione, si presentano diverse possibilità, ma bisogna capire anche che tipo di rendita si desidera. Si può infatti decidere se avere l’intera somma versata, ma in questo caso deve ammontare ad un massimo di 65 mila euro. In alternativa si può avere la restituzione dei soldi sotto forma di rendita, che va a sommarsi a quella erogata dall’Inps.
Nel caso in cui si dovesse scegliere la rendita vitalizia è bene sapere che, in caso di decesso, non sarà percepita dagli eredi. Diverso il caso se si sceglie la rendita reversibile, che però ha un costo che si traduce in una rendita più bassa. (E.G. per NL)

 

fonte: Newslinet.it