Il nostro Paese è 27° su 37. Superiori alla media invece i valori di integrità e adeguatezza. Al primo posto del Melbourne Mercer Global Pension Index, i Paesi Bassi

Italia bocciata per sostenibilità del suo sistema pensionistico, ma promossa per integrità e adeguatezza. A sancirlo è la ricerca Melbourne Mercer Global Pension Index, che da anni ormai mette a confronto diversi Paesi nel mondo, e che, sommando le tre voci, quest’anno relega l’Italia in fondo alla classifica dei 37 Stati analizzati, precisamente al 27° posto con 52.2 punti. In testa, i Paesi Bassi con 81.0 punti, e a seguire, Danimarca e Australia, rispettivamente con 80.3 e con 75.3 punti.
L’indice, che prende in considerazione la somma di previdenza pubblica, complementare e del risparmio previdenziale, anche attraverso strumenti assicurativi e di risparmio gestito, analizza i sistemi previdenziali in senso ampio come un insieme di strumenti che garantiscono la gestione finanziaria dell’uscita dalla vita lavorativa dei singoli. Con adeguatezza si intende il livello delle prestazioni erogate per la media dei lavoratori. All’interno della macro-area sostenibilità si trovano invece indicatori quali la percentuale di adesione a fondi di previdenza complementare e a fondi pensione, aspetti demografici ed alcune evidenze macroeconomiche come contribuzione e debito pubblico. La macro-area integrità, infine, considera diversi elementi di normativa e governance del rischio pensionistico, così come il livello di fiducia che i cittadini di ogni paese hanno nel loro sistema.
L’Italia è 18° per adeguatezza, 20° per integrità e a fondo scala, come sempre da quando è oggetto della ricerca, per sostenibilità. Il valore di adeguatezza è superiore alla media, con un punteggio di 67.4 (contro 60.6 punti di media) e rende l’Italia assimilabile alla Svezia (67.5 punti) e all’Austria (68.2 punti). Anche il valore dell’integrità, di 74.5 punti, supera la media di 69.7 punti, ancora una volta rendendolo vicino al valore austriaco di 74.4 punti, e a quello di Germania e Irlanda, rispettivamente con 76.4 e 76.3 punti.
Diverso invece il risultato ottenuto nell’area delle sostenibilità, dove l’Italia raggiunge 19.0 punti a confronto con una media di 50.4 punti, ottenendo così l’ultimo posto in classifica in questa area. Quest’area misura la capacità del sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione nel futuro, ed in tal senso mette in evidenza la debolezza di numerosi sistemi pensionistici. Assimilabili alla situazione italiana in questa area ci sono Austria con 22.9 punti, Spagna (26.9 punti), Turchia (27.1 punti) e Brasile (27.7 punti).

 

fonte Focusrisparmio.com