La lettura della legge di bilancio 2020 non è proprio una lettura affascinante, nonostante gli sforzi(?) fatti per renderla facilmente comprensibile a tutti in base al principio di “parla come mangi”.  Se era scritta in aramaico antico era la stessa cosa. Se si riesce a capire qualcosa è perché il testo è stato tradotto dai giornali. Così abbiamo saputo  che è stata prorogata l’ape sociale, come pure l’opzione donna, ma le cerchereste invano nel testo. Infatti nella legge di bilancio, invece di scrivere  “l’ape sociale è stata prorogata”, al Comma 473 della legge n. 160/2019 troverete così  scritto: All’articolo 1, comma 179, alinea, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, le parole: « 31 dicembre 2019 » sono sostituite dalle seguenti: « 31 dicembre 2020 », perché ovviamente tutti sanno che il comma 179 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2017 ( legge 232/2016) ha introdotto in via sperimentale l’ape sociale che scadeva nel 2019 e che è stata prorogata a tutto quest’anno, la cosa è chiarissima. Mentre per la proroga dell’opzione donna si capisce ancora meglio perché  il testo della legge recita senza ombra di fraintendimento che ” Le disposizioni di cui al secondo e al terzo periodo del comma 165 dell’articolo 1della legge 27 dicembre 2017, n. 205, si applicano anche con riferimento ai soggetti che verranno a trovarsi nelle condizioni indicate nel corso dell’anno 2020″. Chiaro no?