Le raccomandazioni della UE per una risposta coordinata alla pandemia di coronavirus

La Commissione nella sua riunione del 20 maggio 2020 ha proposto delle specifiche raccomandazioni di orientamento della politica economica a tutti gli Stati membri dell’UE nel contesto della pandemia di coronavirus, focalizzate sulle sfide più urgenti poste dalla crisi sanitaria e sul rilancio di una crescita sostenibile.

Le raccomandazioni sono strutturate attorno a due obiettivi: a breve termine, mitigare le gravi conseguenze socio-economiche della pandemia di coronavirus; e nel breve e medio termine, raggiungere una crescita sostenibile e inclusiva che faciliti la transizione alla green economy  e la trasformazione digitale.

Le raccomandazioni coprono le quattro dimensioni della sostenibilità competitiva:
– stabilità,
– equità,
– sostenibilità ambientale
– competitività
ponendo un rilievo specifico sulla salute. Le raccomandazioni riflettono anche l’impegno della Commissione a integrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel semestre europeo in quanto offrono un quadro integrato in materia di salute pubblica, sociale, ambientale ed economica.
Le raccomandazioni riguardano settori quali gli investimenti nella sanità pubblica e il rafforzamento del settore sanitario, la conservazione dell’occupazione attraverso il sostegno al reddito per i lavoratori, gli investimenti nelle persone e nelle competenze, il sostegno al settore delle imprese (in particolare le piccole e medie) e l’azioni contro pianificazione fiscale aggressiva e riciclaggio di denaro. Recupero e investimenti devono andare di pari passo, rimodellando l’economia dell’UE di fronte alle transizioni digitali e verdi.

I vincoli di bilancio di quest’anno sono qualitativi, in deroga ai requisiti che normalmente si applicherebbero. Riflettono l’attivazione della clausola generale di salvaguardia, raccomandando agli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia, sostenere l’economia e sostenere la conseguente ripresa. Quando le condizioni economiche lo consentono, le politiche di bilancio dovrebbero mirare a raggiungere posizioni  prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.
La Commissionepreparerà delle relazioni per gli Stati membri che stanno pianificando – per motivi legati al coronavirus – o che sono previsti dalla Commissione, di violare il limite di deficit del 3% nel 2020. Le relazioni dovrebbero riguardare la Francia, Belgio, Cipro, Grecia,  l’Italia e la Spagna.

Queste relazioni tengono conto dell’impatto negativo della pandemia di coronavirus sulle finanze pubbliche nazionali. Alla luce dell’eccezionale incertezza legata allo straordinario impatto macroeconomico e fiscale della pandemia, la Commissione ritiene che a questo punto non si dovrebbe prendere una decisione sull’opportunità di porre gli Stati membri nella procedura per i disavanzi eccessivi.

I prossimi passi

Una risposta economica europea coordinata è fondamentale per rilanciare l’attività economica, mitigare i danni al tessuto economico e sociale e ridurre divergenze e squilibri. Il semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche e occupazionali costituisce pertanto un elemento cruciale della strategia di ripresa.

In tale contesto, la Commissione invita il Consiglio ad adottare queste raccomandazioni specifiche per paese e gli Stati membri ad attuarle pienamente e in modo tempestivo.
Il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni ha dichiarato: “La pandemia di coronavirus e le misure di contenimento necessarie hanno inferto un duro colpo alle economie europee. Queste raccomandazioni riflettono una situazione senza precedenti. Le priorità oggi sono rafforzare la nostra assistenza sanitaria, supportare i nostri lavoratori, salvare le nostre attività. Tuttavia le sfide che abbiamo affrontato prima di questa crisi non sono andate via. Pertanto, guardando al futuro, i nostri obiettivi di investimento e riforma devono rimanere concentrati sul successo delle transizioni verde e digitale e sulla garanzia dell’equità sociale. Ciò significa anche che tutti devono pagare per la propria parte: non può esserci spazio per una pianificazione di bilancio aggressiva in un’Europa di solidarietà ed equità ”.