Ancora a rilento le adesioni alla previdenza complementare. E non poteva essere altrimenti

Il 22 giugno 2021 la Covip ha pubblicato i principali dati statistici sulla previdenza complementare aggiornati a marzo 2021. Il dato più rilevante è la poco significatività delle adesioni alla previdenza complementare e non potrebbe essere altrimenti, dopo quello che ci ha investito nel biennio precedente. E non abbiamo neppure tirato il fiato per il crollo delle infezioni da Covid che la cosiddetta variante indiana minaccia di mandare tutto a carte 48 come si dice. Infatti alla fine del primo trimestre del 2021, le posizioni presso le forme pensionistiche complementari sono 9,421 milioni con una crescita rispetto alla fine del 2020 di 79.000 unità pari allo 0,8%.
I fondi negoziali di categoria crescono di 33.000 posizioni (1 % in più), per un totale a fine marzo di 3,294 milioni di iscritti.
Le risorse destinate alle prestazioni sono 202,2 miliardi di euro, 4,3 miliardi in più
rispetto alla fine del 2020. Il patrimonio dei fondi negoziali risulta pari a 61,6 miliardi di euro, il 2,1 per cento in più.
I rendimenti
Nel primo trimestre dell’anno il quadro economico globale è migliorato in coincidenza con
l’accelerazione delle campagne di vaccinazione e con la prosecuzione delle politiche monetarie adottate dai governi.
I risultati delle forme complementari sono stati in media positivi, soprattutto per le linee di
investimento azionarie. I rendimenti si sono attestati, rispettivamente, all’1 e all’1,9 per cento per fondi negoziali e fondi aperti; nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari all’1,8 per cento annuo.