Sono sempre gli sportelli bancari e postali a confermarsi il canale distributivo principale delle polizze vita. Nel 2021, però, sono cresciute anche le altre forme di commercializzazione: in questo contesto viene dato, più spazio ai consulenti finanziari e ai broker.
Segno più per le assicurazioni sulla vita nel 2021. Lo rivela l’ultimo bollettino dell’Ivass che accende i riflettori sul primo trimestre di quest’anno. Registrato, infatti, un aumento del +10,8% rispetto al 2020. A presentare lo sprint sono soprattutto le polizze unit linked e index linked che hanno messo a segno un +28,8% rispetto al primo trimestre del 2020. A crescere pure le polizze vita ‘pure’ e i fondi pensione. In totale la raccolta del settore vita, nei primi tre mesi del 2021, è aumentata di 2 miliardi di euro su base annua.
Secondo l’indagine dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni stanno ottenendo un certo riscontro anche le altre forme di commercializzazione come canale distributivo nel comparto della raccolta vita, mentre gli sportelli bancari e postali mostrano un lieve calo, sebbene occupino comunque il primo posto, confermandosi il canale principale. Si è passati dal 60,4% nel 2020 al 56,4% nel 2021; in seconda posizione ci sono poi i consulenti finanziari (si è passati dal 14,5% nel 2020 al 17,8% nel 2021). Ad avere un ruolo più di primo piano ci sono oggi anche le agenzie con mandato (si è passati dal 12,7 nel 2020 al 14,1% nel 2021) e i brokers (si è passati dall’1,9% nel 2020 al 2,8% nel 2021). Il primo trimestre del 2021 si è concluso, secondo il bollettino Ivass, con un aumento sia nella raccolta complessiva vita che danni. Si parla di un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Chi opta per l’assicurazione sulla vita, lo fa principalmente per assicurare una certa serenità economica ai propri cari. Viene, infatti, garantita una rendita o un capitale in caso di decesso, invalidità totale o permanente dell’assicurato o sua sopravvivenza a una certa data.
fonte: ilsegugio.it