Presentata la Relazione Annuale 2021 al Parlamento
Roma,– La Fondazione Enpaia il 13 dicembre 2021 ha presentato la Relazione Annuale 2021, nella sala Zuccari al Senato, con risultati invidiabili, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia.
L’Enpaia associa le aziende che danno impiego nel settore agricolo.
Enpaia ha la gestione dell’assicurazione contro le malattie, dell’assicurazione contro gli infortuni, del trattamento per l’indennità di anzianità e di trattamento di previdenza in aggiunta a quello pensionistico erogato dall’INPS. Fin dall’inizio l’Ente è stato caratterizzato da una forte nota di autonomia. Gli impiegati agricoli, oltre a fruire delle assicurazioni sociali gestite dall’INPS (trattamento pensionistico, assegni familiari, disoccupazione involontaria, tubercolosi), devono essere iscritti all’Enpaia per le seguenti forme di previdenza: Trattamento di Fine Rapporto (TFR), Fondo di Previdenza, Assicurazione Infortuni. Inoltre la Fondazione per la Previdenza Complementare e l’Assistenza Sanitaria Integrativa svolge l’incarico di service Amministrativo del Fondo pensione Filcoop, di service amministrativo e direzionale del Fondo pensione Agrifondo e dei Fondi sanitari F.I.A. e F.I.S. supportando gli stessi nello svolgimento delle attività istituzionali.

Una Fondazione in crescita
Nonostante le difficoltà senza precedenti dovute alla pandemia, i risultati ottenuti finora testimoniano l’efficacia del lavoro svolto: il 2020, infatti, si è chiuso con la migliore performance degli ultimi anni: 38.698 lavoratori iscritti (+1% rispetto al 2019), impiegati presso 8.626 aziende (+1,6%). Il 53% sono di genere maschile, il 47% femminile, a dimostrazione del consolidamento della riduzione del gender gap, con le donne che rappresentano la maggioranza degli iscritti nelle classi di età fino a 50 anni. L’Emilia-Romagna, in particolare, si conferma la Regione con più adesioni attive, oltre 6.000, seguita da Veneto, Toscana e Lombardia.
Nel 2020 la Fondazione ha erogato prestazioni agli iscritti per 146.684.027 euro, in aumento del 4% rispetto al 2019. L’esercizio si è chiuso con un avanzo economico di oltre 17 milioni di euro (+18% rispetto al 2019), dovuto in prevalenza alla migliore performance della gestione finanziaria, che ha registrato un +3,7%, in progresso di un punto percentuale rispetto al 2019.
Nel complesso il patrimonio di ENPAIA, a valori di mercato, si è assestato a 2.268.381.698 euro; la redditività è stata pari a +2,8%, in crescita rispetto al 2019 quando era stata pari a 2,1%.
Il 2021, inoltre, si sta rivelando un anno significativo per la Fondazione: aumentano gli iscritti (39.244, +0,2% rispetto al 2020) e note positive arrivano nell’accertamento e riscossione dei contributi e nella gestione finanziaria e immobiliare. In particolare, è stata perfezionata la negoziazione per l’acquisto della Torre PwC a Milano, con il conseguimento di un rendimento netto del 4,8%. La redditività attesa dalla gestione immobiliare per il 2021 è pari a 5,93%, in netto miglioramento rispetto all’1,65% del 2020.

Sospensione dei contributi
La Fondazione si è impegnata, e continuerà a farlo in futuro, a supportare le aziende e gli iscritti nella gestione della crisi. Ha infatti sospeso il versamento dei contributi per il periodo dall’8 marzo al 30 settembre 2020, con la possibilità per le aziende di rateizzare i versamenti sospesi a partire da ottobre in 5 rate mensili. Anche l’investimento di parte degli attivi in attività mission related, deliberato nei mesi scorsi e in fase di attuazione, assume una nuova caratterizzazione alla luce della pandemia ed ENPAIA è comunque pronta a valutare l’adozione di ulteriori misure a sostegno del settore.

Fiscalità e vigilanza
Dalla Relazione Annuale 2021 emerge la necessità che le autorità politiche e di governo operino per incentivare ulteriormente la mobilitazione delle risorse dei soggetti privati per la ripresa economica. Perdurano, infatti, le diversità che appesantiscono il regime fiscale degli Enti di previdenza privati rispetto a quanto previsto per i Fondi pensione di cui al D. Lgs. 252/2005. Anche se in entrambi i casi si tratta di strumenti ideati per l’accumulazione previdenziale, la fiscalità di vantaggio applicata ai Fondi pensione è più favorevole rispetto a quella prevista per gli Enti di previdenza privati.
La diversità riguarda sia l’aliquota applicata per la tassazione dei rendimenti derivanti da investimenti diversi dai titoli di Stato (26% per le Casse di previdenza rispetto al 20% applicato agli schemi di secondo pilastro), sia le modalità d’imposizione fiscale delle prestazioni pensionistiche (al netto dei rendimenti conseguiti per i Fondi pensione, al lordo dei rendimenti per le Casse di previdenza). In questo modo, la redditività realizzata dagli Enti di previdenza privati è soggetta ad una duplice tassazione. Il legislatore dovrebbe farsi carico di questa ingiusta penalizzazione e rimuoverla quanto prima.
Altro tema da affrontare è quello della revisione dell’assetto di vigilanza a cui è sottoposta la Fondazione ENPAIA, al pari degli Enti di cui ai D. Lgs. 509/1994 e al D. Lgs 103/1996. I soggetti in questione soggiacciono ad un sistema di vigilanza complesso e articolato e una sua revisione legislativa potrebbe portare a una più efficace attività di controllo, tesa, in un’ottica risk based, alla prevenzione di scelte non coerenti con le finalità istituzionali degli Enti piuttosto che alle sanzioni ex post, che non riducono di fatto gli effetti negativi di tali scelte.

Casse protagoniste nel post pandemia
Nella Relazione Annuale 2021 si sottolinea il ruolo prezioso dei soggetti privati che, insieme allo Stato, hanno permesso un livello di welfare decisivo nella protezione dai rischi sociali dovuti all’emergenza sanitaria. Al riguardo, la seconda edizione dell’Osservatorio del mondo agricolo ENPAIA-Censis ha messo in risalto come gli italiani sono sempre più convinti che in futuro la copertura dei bisogni sociali sarà assicurata da un mix di soggetti, costituito da Stato, no profit e privato. Accanto all’operatore pubblico occorre coinvolgere altri due canali di finanziamento: il risparmio delle famiglie e le risorse degli investitori istituzionali, che, nel periodo pre-pandemico, tra Casse privatizzate, fondi pensione e della sanità integrativa nel 2019 disponevano di un patrimonio di 280 miliardi di euro, a cui aggiungere 66 miliardi relativi al welfare privato e 591 miliardi alle compagnie assicurative.

Investimenti, sostenibilità e welfare sono i tre pilastri ai quali è ancorata l’azione della Fondazione ENPAIA, orientata nella consapevolezza delle ricadute positive per i suoi stakeholders in termini di redditività degli investimenti e di uscita dalla recessione delle imprese del comparto agricolo, dei territori e delle comunità in cui sono inserite.
Per l’anno in corso la Fondazione prevede risultati particolarmente significativi con evidenze positive che si stanno palesando nella crescita degli iscritti (abbondantemente oltre i 39mila), nell’accertamento e riscossione dei contributi e nella gestione finanziaria e immobiliare.
Risultati importanti che se da una parte certificano lo stato di sana e robusta costituzione dell’Enpaia, dall’altra dovrebbero indurre le autorità politiche e di governo ad incentivare ulteriormente il contributo dei soggetti privati, come la nostra Fondazione, alla ripresa attraverso una cornice fiscale più favorevole.
Dalla Relazione emerge che la Fondazione ENPAIA è una ‘comunità’ virtuosa, che conferma anche nel 2021 una dinamica ascendente sia per quanto riguarda gli iscritti, sia per le prestazioni erogate. Anche per questa ragione gli Enti previdenziali possono contribuire alla ripartenza del nostro Paese con investimenti in economia reale, in una fase in cui è fondamentale mettere in movimento risorse per il futuro.
“La Fondazione ENPAIA è una realtà di mutualità sociale che nei periodi più duri della pandemia ha sostenuto i propri iscritti con provvedimenti di sostegno al reddito anteponendo al dato finanziario, quello sociale e solidale. In questi anni il settore ha mostrato il suo lato più resiliente e solidale sostenendo il Paese e i cittadini, Si deve pensare a misure innovative di sostegno come il Fondo di Mutualità Nazionale a copertura dei rischi catastrofali o le Assicurazioni agevolate. Misure di visione, che hanno la volontà di programmare e di sostenere l’agricoltura nei prossimi anni camminando nel solco dei presupposti del Green Deal, della strategia Farm to Fork e dell’Agenda 2030 dell’Onu.