La Commissione Europea degli Affari Sociali interviene per migliorare la formazione permanente e l’occupabilità

I sistemi pensionistici della Comunità europea non si fondano sulla fiscalità generale, ma principalmente sui contributi versati da ogni singolo soggetto durante la sua vita lavorativa. Ma quando questi non sono insufficienti nel garantire una rendita pensionistica adeguata, gli Stati membri sono comunque costretti ad intervenire. Da ciò discende che per garantire pensioni adeguate è necessario sostenere ed espandere il mercato del lavoro. Ciò in quanto dai versamenti contributivi dei lavoratori attivi si pagano le rate di quelli in quiescenza. E’ il principio intergenerazionale: I giovani pagano le pensioni in essere ai vecchi. Naturalmente questo presuppone un altro fattore, che il mercato del lavoro non si deve restringere mai, perché ne no tutta l’impalcatura non regge più.
Sappiamo i mutamenti apportati dalla pandemia anche e specialmente sul mercato del Lavoro, in specie sul lavoro agile, il cosiddetto Smart working o lavoro a distanza, la chiusura di grossi centri commerciali, l’espansione della logistica, del digitale ecc. E non tutti i lavoratori sono attrezzati per questi cambiamenti. In ciò si sta muovendo la Commissione Europea degli Affari Sociali .
Lo scorso 10 dicembre 2021 la Commissione ha compiuto un passo importante nell’aiutare gli Stati membri a raggiungere questo risultato presentando le sue proposte.
Al vertice sociale tenuto a Porto (Portogallo) lo scorso mese di maggio, è stato accolto con favore l’obiettivo di stabilire a livello dell’UE l’obiettivo di coinvolgimento del 60% di tutti gli adulti alla formazione ogni anno entro il 2030.
Un solido skill di competenze apre opportunità agli individui, fornisce una rete di sicurezza in tempi incerti, promuove l’inclusione e il progresso sociale e fornisce all’economia la forza lavoro qualificata necessaria per crescere e innovare.
Il successo della transizione sia digitale che verde dipende dai lavoratori con le giuste competenze. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente accelerato la necessità di riqualificazione e riqualificazione della forza lavoro per adattarsi al mercato del lavoro in evoluzione e soddisfare la domanda in diversi settori.

Tuttavia, troppo poche persone partecipano ad attività di apprendimento regolari dopo la loro istruzione e formazione iniziale, poiché spesso non hanno risorse finanziarie o tempo per migliorare e apprendere nuove abilità o non sono consapevoli delle opportunità di apprendimento e dei loro benefici.
Ad esempio, un certo livello di competenze digitali è richiesto in oltre il 90% dei lavori attuali e in quasi tutti i settori, ma solo il 56% degli adulti aveva competenze digitali di base nel 2019.
Account di apprendimento individuali
La proposta della Commissione mira a garantire che tutti abbiano accesso a opportunità di formazione adeguate alle proprie esigenze, per tutta la vita e indipendentemente dal fatto che siano attualmente occupati o meno.

A tal fine,  affronta le principali strozzature per le persone che devono intraprendere la formazione oggi – motivazione, tempo e finanziamenti – chiedendo agli Stati membri, insieme alle parti sociali, di:

  • istituire account di apprendimento individuali e fornire diritti alla formazione per tutti gli adulti in età lavorativa;
  • definire un elenco dei  corsi di formazione approntati, rilevanti per il mercato del lavoro e di qualità garantita che può essere finanziata dai singoli account di apprendimento e renderla accessibile attraverso un registro digitale, ad esempio da un dispositivo mobile;
  • offrire opportunità di orientamento professionale e di validazione delle competenze precedentemente acquisite, nonché congedi formativi retribuiti.
    L’aspetto innovativo di questa proposta è che pone l’individuo direttamente al centro dello sviluppo delle competenze. Invita inoltre gli Stati membri a modulare i finanziamenti in base alle esigenze di formazione dei singoli.Micro-credenziali
    Le micro-credenziali certificano i risultati di apprendimento a seguito di una  esperienza di apprendimento (es. un breve corso di formazione). Offrono un modo flessibile e mirato per aiutare le persone a sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze di cui hanno bisogno per il loro sviluppo personale e professionale.
    La proposta della Commissione mira a far funzionare le micro-credenziali tra istituzioni, imprese, settori e frontiere. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero concordare:
    – una definizione comune di micro-credenziali;
    – elementi standard per la loro descrizione;
    – principi chiave per la loro progettazione ed emissione.

L’obiettivo è garantire che le micro-credenziali siano di alta qualità e rilasciate in modo trasparente per creare fiducia in ciò che certificano. Ciò dovrebbe supportare l’uso delle micro-credenziali da parte di studenti, lavoratori e persone in cerca di lavoro che possono trarne vantaggio.
La proposta introduce anche raccomandazioni sulle microcredenziali nell’istruzione e nella formazione e nelle politiche del mercato del lavoro. Ciò dovrebbe consentire alle persone di apprendere competenze nuove o aggiuntive in modo personalizzato, inclusivo per tutti.
L’approccio europeo alle microcredenziali è un fiore all’occhiello per realizzare uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025. Possono far parte dell’offerta formativa inclusa nei singoli account di apprendimento.

Queste proposte saranno discusse con gli Stati membri. Una volta adottate dal Consiglio, la Commissione sosterrà gli Stati membri, le parti sociali e le parti interessate nell’attuazione delle stesse effettuando la rendicontazione e il monitoraggio per i singoli account di apprendimento per vedere anche le ricadute pratiche sul mercato del lavoro.